Vetrine al buio in centro contro la grande distribuzione. Casarotto: “Servono temporary shop e copertura”
Negozi del centro storico di Thiene al buio i prossimi tre giorni per protesta contro il dilagare della grande distribuzione.
A comunicarlo è il presidente dei commercianti del centro, Renato Corrà. I negozianti spegneranno così le luci delle vetrine quando lasceranno gli esercizi alle 19,30 di giovedì, venerdì e sabato, “per sensibilizzare opinione pubblica, Comune e Regione contro il liberismo incontrollato concesso alla grande distribuzione”.
“Thiene – spiega Corrà – vede già ora la presenza della grande distribuzione organizzata con 43mila metri quadrati contro i 22mila del piccolo dettaglio ed è prevista la concessione di ulteriori 32mila metri quadrati nuovi”.
A scatenare l’insolita forma di protesta è stato lo spostamento – sostengono i commercianti del centro – di 2.500 metri quadrati di grande distribuzione dal centro città per creare un ulteriore polo commerciale di altri 10.600 in periferia, “per sanare i bilanci di una immobiliare e consentire all’amministrazione locale di concludere un progetto ventennale di cittadella dello sport”.
“Questa insofferenza – spiega Corrà – è comune ad altri commercianti dei centri storici di numerose città. Ci battiamo contro un liberismo incontrollato che sta togliendo anima ed identità a tanti paesi del Veneto”.
Per il sindaco Gianni Casarotto il problema non ha una causa unica: “C’è un cambio storico in atto che non riguarda solo lo sviluppo della grande distribuzione, basti pensare al trend di aumento delle vendite on line. Come Comune non abbiamo margini di manovra rispetto alla legge della Regione che consente le aperture di punti vendita di 1.500 metri quadrati, inoltre c’è anche un problema legato all’impoverimento della gamma di prodotti reperibili in centro storico e la questione degli affitti che sono rimasti alti nonostante vi sia stata una svalutazione degli immobili. Come amministrazione la rivitalizzazione del centro con iniziative è sempre stata una priorità, ma ci sono però anche altre due idee su cui come Comune vorremmo lavorare. La prima è tentare di portare in centro il modello dei temporary shop, l’altro è vedere se è possibile fare della zona pedonale una sorta di salotto buono, prevedendo una copertura che consenta di usufruire con comodità dei negozi del centro anche quando le condizioni meteo non sono ottimali. Non è una cosa semplice da realizzare da un punto di vista sia logistico che economico, ma è un’ipotesi di lavoro”.