Rete idrica guasta, cisterne d’acqua in contrada in piena estate e per 150 residenti
Autocisterne piene d’acqua per rimediare a un guasto alla rete idrica pubblica, con circa 20 mila litri al giorno da trasportare in una contrada con circa 35 famiglie per il loro fabbisogno giornaliero. Sta accadendo in questi giorni del caldo mese agosto ad Altissimo, comune di confine tra l’Ovest Vicentino e la provincia veronese. Proprio nella domenica di Ferragosto è emerso il (fastidioso) problema.
Un’emergenza che “sgorga” da un problema sorto la scorsa settimana a una tubatura di raccordo tra la sorgente e località Cortivo, ai confini con il comune di S. Pietro Mussolino. I tecnici della rete idrica sono stati informati del malfunzionamento grazie alle segnalazioni di alcuni residenti, rimasti “a secco”, e si sta cercando di rimediare alla rottura. Anche se non sarà immediato il ripristino del servizio ordinario.
Nel frattempo scorte obbligate di bottiglie d’acqua al supermercato oppure si approfitta delle cisterne in “processione” dalla pianura all’alta valle del Chiampo, inviata dalla società di gestione del bacino Acque del Chiampo per erogare l’oro blu necessario ai cittadini residenti della zona rimasta isolata sul piano idrico, a causa del mancato “ricambio” d’acqua al serbatoio di zona. A rendere pubblico il disservizio da evento accidentale è stata la stessa società compartecipata dai comuni della vallata, con sede ad Arzignano.
La natura impervia del territorio di montagna ha complicato le operazioni di ricognizione del guasto, come era facile prevedere, e reso laborioso anche il trasporto di mezzi e strumenti utili per intervenire. Gli utenti ancora a boccia asciutta sono comunque tutti raggiunti dalle autocisterne, anche chi vive in abitazioni più isolate rispetto al nucleo centrale dell’abitato. A provocare il danno alla tubatura sarebbe stato il maltempo, con una caduta di materiale e massi che avrebbero schiacciato la conduttura, di fatto ostruendo la fornitura d’acqua di sorgente, rimasta bloccata a monte.
Ancora qualche ora o al massimo qualche giorno di partenza e i cittadini di Altissimo che vivono da quelle parti potranno riaprire i rubinetti, e rifornirsi nuovamente della “loro” acqua a chilometri zero.