Luca Ghiotto, dopo la paura pronto a tornare in pista. Il pilota indenne dopo il botto
Lo scatto fuori dalla sua Dallara gli ha salvato la vita o, quantomeno, il rischio di procurarsi ustioni e ferite ben diverse da qualche graffio e contusioni guarite con appena qualche giorno di riposo. Sono stati brividi e attimi di panico quelli che sono corsi lungo la schiena di Luca Ghiotto, il pilota vicentino di Brendola che domenica mattina in Formula 2 ha rischiato la vita, dopo un incidente che lo ha portato a sbattere sulle barriere di assorbimento a lato della pista di Sochi, in Russia. E prima, soprattutto, che la sua auto numero 25 da corsa fosse avviluppata dalle fiamme che l’hanno disintegrata.
Tra il dopo e il prima, in mezzo il 25enne fuoriclasse veneto del volante ha avuto la lucidità e i riflessi pronti, oltre ad una dose invidiabile di sangue freddo, per sgattaiolare subito fuori dalla sua monoposto del team Hitech. Allontanandosi dalla stessa per evitare guai in seguito a possibili esplosioni, visto il fumo nero che già fuoriusciva dall’auto incidentata, a presagire le fiamme comparse a distanza di pochi secondi.
Tutto è andato nel migliore nei modi, eccezion fatta per la sciagurata macchina Dallara, rimasta affumicata dopo l’incendio sviluppato nel vano motore. Per Luca Ghiotto solo qualche accertamento per precauzione, e nessun danno effettivo al fisico, tanto da salutare subito dal paddock per rasserenare tutti a casa. Per quanto riguarda l’aspetto mentale, c’è da scommettere che la sua tempra saprà fare tesoro anche di questa terrificante esperienza, che ha lasciato con il fiato sospeso chi stava assistendo alla corsa in tv, la second race – l’evento di Formula 2 si svolge in due tappe successive – dopo il 4° posto ottenuto dal portacolori italiano il giorno precedente, appena fuori dal podio. Scalino che il giovane veneto stava rincorrendo in un appassionante testa a testa, in quel momento al 5° posto parziale, che si potrebbe meglio definire come fianco a fianco in realtà. A non mollare la presa c’era un avversario assai combattivo, il britannico Jack Aitken, anche lui finito fuori pista. Senza patire però, al contrario di Ghuotto, particolari danni ma con responsabilità evidenti nella dinamica del pericolosissimo “botto”.
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“L’importante è che tutti e due stiamo bene – ha dichiarato con grande sportività il giovane di Brendola -, e devo ringraziare i dispositivi di sicurezza che mi hanno salvato, sia grazie al lavoro del team che della Fia”. La gara è stata sospesa mentre si correva il 5° giro dopo il violento incidente, attutito nelle conseguenza grazie alle barriere speciali che delimitano il lato pista. La freccia d’argento su cui sedeva è stata avvampata dalle fiamme, mentre la sagoma bianca nella tuta e nel casco di Ghiotto si intravedeva uscire indenne dallo spaventoso fuori programma. Che ha chiuso, per domenica scorsa almeno, lo spettacolo automobilistico. Il filmato della gara nel momento clou è stato visto in tutto mondo, divenuto virale in poche ore.