Una classe della primaria “Boscardin” rimane a casa in quarantena. Due alunni positivi
Tra le scuole vicentine che nel mese di ottobre hanno lasciato a casa alcune classi per precauzione, seguendo i protocolli sanitari imposti dalla Regione Veneto, c’è di recente anche l’istituto “Boscardin” di Brendola. L’aula occupata solitamente da una classe quinta è rimasta vuota da ieri dopo il riscontro di due casi di positività tra gli alunni, dopo aver attivato le procedure previste sotto la direzione dell’Ulss 8 Berica in seguito all’acquisizione degli esiti di tamponi di due compagni (della stessa classe) che presentavano sintomi di malattia da alcuni giorni.
Come da linee guida, e con la collaborazione di Comune e dirigenza scolastica, le lezioni proseguono regolarmente per tutti gli altri corsi di studi non essendoci evidenze di altri contagi nell’istituto che ha sede in piazza del Donatore, mentre per la ventina di bambini costretti a rimanere in casa si adotterà il sistema di videolezione.
Per dieci giorni i giovanissimi studenti rimarranno a casa, sotto sorveglianza, e la situazione si direbbe sotto controllo dopo il riscontro del piccolo focolaio, senza notizia di segni di malattia da parte di altri compagni o insegnanti oltre ai due che avevano accusato sintomi correlabili a un’influenza stagionale che, come noto, possono nascondere l’infezione da Covid-19. L’auspicio è che tutto si risolva con una “vacanza” relativa per i bimbi che lasceranno la cartella sul divano per questa settimana e fino al 4 novembre, con buona pace dei genitori, e la pronta guarigione dei due compagni di classe.
Subito attivata la modalità di didattica a distanza, con insegnanti e alunni che saranno sottoposti a eventuali verifiche di screening in questi giorni, prima del rientro, per poi attendere il trascorrere dei dieci giorni di “sicurezza”, di recente introduzione. Semmai il polverone riguarda come spesso accade il piano delle discussioni via social, dopo un post che ha preannunciato già lunedì sera lo stop temporaneo alla didattica in presenza, anticipando le comunicazioni istituzionali. D’altronde, i genitori degli alunni vengono informati praticamente in tempo reale delle decisioni che riguardano i figli in ambito scolastico, attraverso il registro elettronico.
Nessun “segreto di Pulcinella”, quindi, ma un fatto pubblico correlato ai tempi di emergenza sanitaria e condiviso ormai con finora almeno una decina di istituti comprensivi – come il’Ic Muttoni-Galilei di Brendola e Sarego – del territorio vicentino, e altre centinaia in Italia.