Approccio hot durente un test ecografico. Cardiologo condannato con pena sospesa

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Un macchinario moderno per le ecografie (Foto Mart Production)

Ha macchiato una carriera di medico cardiologo per quanto noto irreprensibili solo fino a pochi mesi fa e, soprattutto, ha sconvolto una giovane donna sulla quale secondo uno dei giudici del Tribunale berico allungato le mani, arrivando a baciarla contro la sua volontà. Una vicenda, quella che ha avuto come teatro uno studio medico di Marano Vicentino – la struttura è estranea ai fatti, va specificato -, che risale allo scorso mese di febbraio 2024 ma che assume dimensione pubblica solo da ieri, dopo la sentenza di due anni di condanna – con sospensione però – nei confronti di un 65enne residente ad Arzignano.

Vicenda divenuta fatto di cronaca, viste le pesanti molestie subite da una ragazza vicentina, ritrovatasi a fare da “cavia” nel corso di un test per l’approntamento di un dispositivo per le ecografie cardiache, come raccontato in un servizio pubblicato su Il Giornale di Vicenza.

Riguardo alla giovane, risultata dopo il dibattimento in aula vittima di un approccio ai limiti della violenza sessuale perpetrata dall’attempato medico, sono volutamente omessi altri particolari in quanto parte lesa. Fatto sta che nel corso della prova del macchinario pare che il cardiologo abbia allungato mani e anche le labbra, nel tentativo di guadagnarsi l’intimità di chi si stava prestando bonariamente al test con intenzioni tutt’altro che a sfondo erotico o sentimentale. Ben più di un bacio “galeotto”, condito da allusioni e volgarità come si legge, che assumeva i contorni di un goffo quanto illecito un tentativo di sopraffare la giovane vicentina riuscita a divincolarsi urlando a gran voce e uscire dalla stanza. Un passaggio, questo, che sarebbe stato notato da alcuni tra i presenti.

Alla luce della sentenza in giudizio pronunciata nei giorni scorsi, il cardiologo vicentino di 65 anni o si rassegnerà al riposo della pensione o dovrà accettare la sospensione dall’attività di medico per la durata di due anni. Il prima imputato e ora condannato in primo grado dovrà impegnarsi in un percorso rieducativo, quindi, per ottenere una sospensione e riprendere ad esercitare, con ogni probabilità lontano dallo studio di Marano Vicentino dove l’uomo era inquadrato come collaboratore esterno “a gettone”.