Cristina Senni, dalla sfida della disabilità alla politica per portare la pet therapy nell’Ulss 8
Cristina Senni ha 47 anni e dall’anno scorso è consigliera comunale per la Lega nel Comune di Chiampo, dove sta portando il suo impegno per l’integrazione e il sostegno alle persone con disabilità, a partire dall’aiuto che gli animali domestici possono offrire alle persone più fragili, grazie in particolare alla pet therapy, con l’obiettivo di portarla nell’Ulss 8 Berica.
“A causa di alcuni problemi legati al parto – racconta Cristina Senni – ho avuto fin da piccola difficoltà sia nel linguaggio sia nella deambulazione. Fortunatamente però, dopo anni e anni di fisioterapia e logopedia finalmente ora riesco a condurre una vita normale. Tutto ciò veramente non è stato facile. Non sto parlando solamente delle varie terapie a cui mi sono dovuta sottoporre, ma soprattutto dei giudizi della gente che arrivavano gratuitamente, come freccette e che riuscivano a farmi sentire diversa. Fortunatamente ho avuto una famiglia alle spalle a cui va tutta la mia gratitudine, che ha sempre lottato assieme a me, e che mi ha sempre sostenuto nei momenti più difficili, ma vorrei cercare di cambiare la mentalità delle persone nei confronti dei soggetti con fragilità, siano essi portatori di disabilità, o affetti da qualsiasi patologia. Vorrei che si smuovessero le acque, lo vorrei come persona e come politica, perché gli sguardi di pietà che le persone più fragili devono sopportare, e sopratutto quelle affette da disabilità, sono una sofferenza che si aggiunge a quella per la situazione che stanno vivendo: l’ho provato sulla mia pelle”.
Cristina per anni si è occupata di gruppi di auto-mutuo aiuto, nei quali la metodologia di base è quella di lavorare sulla parte sana della persona e non su quella malata. “In questi gruppi – racconta – i componenti, vivendo la stessa condizione, si supportano vicendevolmente e in questo modo la malattia passa nello sfondo, mettendo in evidenza le persone e i loro sentimenti ed emozioni. In effetti c’è molta differenza fra dire ‘è un disabile’ e dire ‘è una persona affetta da disabilità’: nella prima frase si nega la possibilità che nella persona ci sia una parte sana che le permette di interagire con il resto del mondo, la seconda frase suppone invece che prima sia vista la persona in quanto tale è poi il problema. Già, essere persone! Sembra strano, ma in questa società dove apparire è molto più importante di essere, dove devi essere sempre perfetto, in linea con i canoni estetici che la collettività ci impone, in questa società le persone che hanno qualche ‘difetto’ e le loro famiglie vengono emarginate, lasciate ad affrontare in piena solitudine il loro dramma. A volte si pensa che le persone con disabilità siano incapaci di condurre una vita normale, di provare sentimenti, gioia paure, che non siano capaci di lavorare, di avere una vita indipendente, e di innamorarsi. In realtà le persone con fragilità possono avere una vita come tutti gli altri solamente nel momento in cui la collettività impari a considerarle come persone, e magari quando le istituzioni si impegnano a mettere in campo tutte le misure necessarie per supportare tutte quelle famiglie che ogni giorno son lasciate sole a combattere le fragilità”.
Per la consigliera comunale di Chiampo, insomma, il vero male oscuro di questo secolo è la solitudine, perché alla fine coinvolge tutte le persone, sia fragili che non: “E’ per questo che ho sempre cercato di promuovere attività che favoriscano l’incontro tra le persone. Secondo me tutte le persone sono come dei colori, ognuno diverso dall’altro, e tutti assieme possono formare un bellissimo arcobaleno”.
Con questo sguardo sul mondo, nel 2015 Cristina, che ama molto gli animali, diventa volontaria al Canile di Arzignano e capisce che gli animali, se rispettati e amati, possono essere veramente una risorsa per la nostra società, proprio come le persone con disabilità: “I nostri amici a quattro zampe ci danno tutto il loro amore senza chiedere mai nulla in cambio e soprattutto amano senza pregiudizi”. Poi nel 2018 Mariano Vantin, segretario della sezione della Lega Nord di Chiampo, le chiede di candidarsi nella sua lista come come consigliera comunale. “Dopo le prime perplessità, ho accettato e a marzo 2020 entra in consiglio comunale nei banchi dell’opposizione. Nel gruppo della Lega sono stata accolta a braccia aperte e coinvolge i componenti in alcune iniziative a favore degli animali, come ad esempio la cena vegetariana di cui parte del ricavato è stato devoluto proprio al Canile di Arzignano”.
Proprio pensando alle persone con disabilità e alla difesa degli animali, Cristina ha deciso di fare qualcosa in quanto consigliera comunale, in particolare Cristina si sta impegnando perchè anche nell’Ulss 8 venga attivato un centro di pet therepy. “Mi sono subito confrontata con il mio capo gruppo, che ne è stato entusiasta, e così ho iniziato a darmi da fare. Ho avuto chiaro, fin da subito, quali sono i punti cardini del progetto a cui desidero dare vita: in primo luogo il fatto che gli animali sono esseri senzienti capaci di provare emozioni, tra cui dolore e paura, per cui vanno tutelati e protetti, cosa che ancora anche in certe zone del vicentino non viene recepita. Inoltre i nostri amici a quattro zampe possono essere un valore aggiunto per combattere alcune patologie, fra le quali metterei anche la solitudine delle persone e delle persone affette da disabilità e fragilità in particolare”.
Cristina conosce così la dottoressa Michela Romano, psicologa e psicoterapeuta che nel 2008 ha fatto nascere assieme ad altri colleghi il centro nazionale di Pet Therapy presso l’allora Ulss 4 alto Vicentino, ora Ulss 7 Pedemontana. La dottoressa ha collaborato con quella équipe per molti anni, decidendo poi di creare Gea, un Centro Studi per gli interventi assistiti con animali, che è presto diventato in Italia un punto di riferimento importante per il settore. Qui si mette al centro il paziente e si lavora in funzione della salutogenesi, ovvero nell’andare ad individuare e rinforzare la parte sana del paziente. La dottoressa Romano è considerata una delle maggiori esperte in Italia: “E’ per questo che ho individuato lei per portare avanti questo importante progetto assai utile per una larga popolazione” spiega Cristina, che ci tiene a ringraziare anche il presidente della Regione Veneto: “Luca Zaia che ci ha permesso di entrare in contatto con il Direttore Generale dell’Ulss 8 Berica, Giovanni Pavesi. Il prossimo passo sarà passare per la Regione, ma l’assessore regionale Manuela Lazarin è al corrente del progetto, per poi approdare a Roma. A questo proposito abbiamo già contattato il deputato Erik Pretto che ci sta dando una mano. Vorrei che la pet therapy fosse fatta entrare nel sistema nazionale sanitario. L’amore che gli animali donano è immenso e può aiutare moltissime persone e vorrei che tutti avessero l’opportunità di sperimentarlo senza che ci siano cittadini di serie A e di serie B”.
“Credo davvero – conclude Cristina Senni – che il mio compito sia, in quanto persona che ha vissuto certe problematiche e consigliera comunale, cercare di fare tutto il possibile affinché le persone più fragili siano considerate, non solo parte integrante della società a tutti gli effetti, ma anche delle vere risorse per la collettività. Vorrei veramente che il centro pet therapy diventasse un posto senza pregiudizi, dove le persone possono solamente essere se stesse e dove il rispetto per le persone e per gli animali possono incontrarsi, dando vita a un bellissimo arcobaleno, e magari in questo arcobaleno, riuscire a trovare un po’ di serenità per me stessa”.