Evade 671 mila euro attraverso dichiarazioni fraudolente: maxisequestro a un conciario
Nei giorni scorsi i militari del comando provinciale della guardia di finanza di Vicenza hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vicenza, in relazione ad indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Vicenza. Il sequestro era finalizzato alla confisca “per equivalente” di beni e disponibilità finanziarie intestate al titolare di una ditta individuale attiva nel settore della concia, per un valore complessivo di 671.867 euro.
Nel novembre 2016, i finanzieri della compagnia di Arzignano avevano concluso una verifica fiscale nei confronti di una ditta individuale, con sede operativa a Chiampo, a seguito della quale era stata interessata l’autorità giudiziaria di Vicenza in ordine ai reati commessi dal titolare stesso: N. L., 36 anni, di Arzignano.
Secondo la ricostruzione dei militari, l’uomo avrebbe dichiarato, per gli anni 2012, 2013 e 2014, elementi passivi inesistenti e, per il 2014, anche elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo, con conseguente superamento delle soglie di punibilità previste dalla legge. Nel corso della verifica fiscale, infatti, le fiamme gialle vicentine hanno potuto constatare come l’imprenditore avesse inserito nelle dichiarazioni dei redditi costi mai contabilizzati; inoltre, nelle dichiarazioni fiscali riguardanti il 2012 e 2014, sono risultati confluiti anche alcuni costi, risultanti dai registri Iva, che facevano riferimento a fatture che l’imprenditore stesso, tuttavia, non ha mai esibito quando i finanzieri glielo hanno chiesto e di cui, ad oggi, non vi è traccia. In relazione al 2014, invece, oltre all’indicazione di costi “fantasma”, la guardia di finanza ha appurato che il 36enne aveva anche “ritoccato” al ribasso i ricavi.
La condotta fraudolenta, in definitiva, ha permesso all’indagato di “abbattere” consistentemente l’utile e, conseguentemente, di ottenere un indebito risparmio d’imposta che, sulla scorta degli accertamenti eseguiti, è risultato essere pari a ben 671.867 euro, importo corrispondente alla somma delle imposte evase in quel triennio (oltre 188 mila euro nel 2012, quasi 218 mila nel 2013 e quasi 266 mila nel 2014).
Gli elementi raccolti hanno consentito ai militari di ipotizzare il reato di “dichiarazione infedele” e, quindi, di proporre alla Procura della Repubblica di Vicenza il sequestro delle imposte dovute. Il riscontro è arrivato, nei giorni scorsi, mediante l’emissione di un provvedimento di sequestro e l’esecuzione è avvenuta attraverso il blocco dei saldi di conto corrente e una porzione di fabbricato di proprietà del 36enne.
L’operazione delle Fiamme Gialle si è sviluppata secondo il dispositivo operativo della guardia di finanza nell’ambito del contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria ed è stata condotta trasversalmente tanto sotto il profilo amministrativo-tributario quanto quello penale con il conseguente sequestro preventivo del patrimonio finalizzato alla confisca, che è obbligatoria nel caso in cui il procedimento penale si concluda con la condanna dell’indagato.