Una fiaccolata in memoria di Nadia. A 45 anni dalla sua morte violenta e ancora senza giustizia
Un (probabile) delitto irrisolto risalente a 45 anni fa, che oggi chiameremmo cold case, ai primi di gennaio del 1979 gelò i cuori di tanti vicentini residenti nella vallata del Chiampo. E che, domani, decine di fiaccole consegnate nella mani di chi vorrà non dimenticare Nadia Chiarello, proveranno a riscaldare almeno per quanto riguarda la sua memoria. Aveva solo 17 anni ed aveva da poco trovato impiego in un’azienda di Chiampo – ed era felicissima per il lavoro in conceria appena intrapreso ad Arso, frazione del paese – la giovane di Nogarole Vicentino che, nella data del 10 gennaio, scomparve nel nulla all’uscita dalla fabbrica.
Per essere ritrovata, poi, 9 giorni dopo, a pochi metri dal cancello d’ingresso, in un terreno adiacente alla strada provinciale. La causa del decesso di Nadia Chiarello fu riscontrata in un trauma cranico grave, le cui conseguenze sono state accertate come letali. L’ipotesi della prima ora di un possibile investimento stradale, però, lasciò ben presto il tavolo delle indagini in quanto risultò (più che) improbabile che per quasi una decina di giorni nessuno avvistasse il corpo della ragazza dove su ritrovato il cadavere di Nadia, in un fossato, in una posizione per tanti incompatibile con gli effetti di un investimento. Qualcuno, a tutt’oggi sconosciuto, e di questo da sempre sono convinti i familiari della vittima, ha ucciso la 17enne per poi abbandonare, adagiandolo a terra, il corpo dove – presto – sarebbe stato scorto da un passante. Una presunta messinscena.
A portare avanti questa battaglia contro l’oblio e l’archiviazione del caso di Nadia Chiarello, raccogliendo il pesante testimone dai genitori e il fardello del bisogno legittimo di risposte e di giustizia, è la sorella Barbara. Poco più di due anni fa la storia di Nadia finì sulla nota trasmissione Rai “Chi l’ha visto?“, e il fascicolo ingiallito del caso venne ripescato dagli scatoloni degli archivi della Procura di Vicenza per una revisione, coperta dal riserbo. La speranza ancora flebilmente accesa risiede nell’esortazione a smuovere le coscienze di chi potrebbe sapere, dopo anni di illazioni che non portarono a nulla. E oggi, alla vigilia del triste anniversario della scomparsa – la giovane operaia infatti non rientrò a casa dal lavoro il 10 gennaio – ci si prepara a una fiaccolata in memoria di Nadia.
Il caso di Nadia Chiarello si riapre a quasi 43 anni di distanza dal presunto omicidio
Si terrà ad Arso di Chiampo, con ritrovo nella piazzetta Castiglione alle 19.30. Sarà messo a disposizione un autobus con tappe di partenza e ritorno nelle stazioni delle autocorriere di Arzignano (via Kennedy, alle 19) e Chiampo (piazza Giovanni Paolo II, ore 19.15), a titolo gratuito. La fiaccolata si terrà lungo le vie della frazione, toccando il luogo dove il corpo senza vita della vicentina fu ritrovato, quasi 45 anni fa, chiudendo amaramente le ricerche di Nadia e aprendo un capitolo di cronaca nera ancora più amaro. Barbara Chiarello, nel 1979 una bambina (oggi ha 54 anni), si ritrovò “figlia unica”, privata della sorella maggiore per un dramma che segnò la vita sua e di chi le stava accanto. Chi potrà, domani, le sarà accanto ancora.