Marana Space Explorer Center: l’astronomia che non ti aspetti a pochi chilometri da casa
“Mi ricordo che mia nonna, da bambino, nell’orto mi diceva di guardare le sette sorelle, ossia le Pleiadi. Una volta si guardava di più il cielo e credo che la mia passione per l’astronomia arrivi da lì”.
Carlo Negri, artigiano, ex carabiniere, racconta così ai microfoni di Radio Eco Vicentino, come grazie alla passione di un gruppo di astrofili si sia riusciti a realizzare il Marana Space Explorer Center, un moderno complesso di studio, ricerca e divulgazione astronomica ai piedi delle Piccole dolomiti.
Nel 1999 insieme ad alcuni appassionati di astronomia residenti nell’Alto Vicentino, fonda a Valdagno un gruppo astrofilo chiamato ‘Cieli Perduti’ con lo scopo di portare le persone a riscoprire l’osservazione del cielo, sempre più difficile oggi a causa dell’inquinamento luminoso.
In seguito l’associazione approda a Crespadoro, dove grazie all’intuizione lungimirante del Comune, si dà l’avvio al progetto di costruzione di un osservatorio astronomico in località Marana; “Non tutte le associazioni arrivano ad avere un osservatorio – racconta Carlo – però alcune associazioni dove c’è gente più tenace, che va alla ricerca di fondi, di posti, di amministrazioni amiche, riesce ad ottenere qualcosa di più”.
Ascolta “Carlo Negri e il Marana Space Explorer Center alla scoperta del cielo vicentino” su Spreaker.
Nel 2005 viene così aperto il nuovo osservatorio astronomico, prima formato da una piccola cupola, poi grazie ad altri fondi europei viene creata una sala conferenze, dando il via anche a programmi di ricerca. Nel 2017 il gruppo assume il nuovo nome di “Associazione MarSEC”, acronimo di Marana Space Explorer Center. Nel 2019 con la realizzazione del terzo stralcio viene realizzata una seconda cupola, un planetario di ultima generazione, grazie ai quali il centro oggi è diventato un complesso di divulgazione a livello nazionale, un vero e proprio polo astronomico-culturale-scientifico, tra i primi in Italia.
Nel centro vengono svolte varie attività come spiega Carlo, oggi vice presidente del MarSEC: ”Prevalentemente facciamo due cose: divulgazione e ricerca scientifica”. Nel nuovissimo planetario ad esempio è possibile simulare i ‘live del cielo del mese’ in modo da osservare le stelle in caso di brutto tempo e la proiezione di film divulgativi a 360 gradi: si tratta di attività che entusiasmano i visitatori del centro.
Per quanto riguarda l’attività di ricerca: ”abbiamo tantissime collaborazioni, ad esempio l’American Association of Variable Star Observers con cui noi abbiamo già fatto 39 scoperte ufficializzate di stelle nuove che prima non erano censite” aggiunge Negri. L’associazione è in contatto anche con la NASA, in quanto è riuscita ad entrare nel circuito della NASA Museum Alliance. Il MarSEC inoltre collabora con le scuole: per l’alternanza scuola/lavoro, gli studenti dei vari licei scientifici hanno la possibilità di approfondire ed attuare competenze trasversali di matrice scientifica/astronomica.
Le attività svolte dal MarSEC sono a titolo gratuito e l’associazione si mantiene prevalentemente grazie alle donazioni del pubblico. Nel 2020 con l’arrivo della pandemia non ricevendo più sovvenzioni l’associazione ha rischiato di dover chiudere l’attività, ma grazie al finanziamento di un privato si è riusciti a far fronte a i mutui stipulati con le banche.
Oggi sono in programmazione numerose attività rivolte al pubblico e ad esperti del settore: vengono organizzati corsi di astronomia a tema generale ed a tema specifico, con l’intervento di studiosi di primo piano e le conferenze possono essere anche trasmesse via web in alta definizione.
Esistono due tipi di visite possibili per il pubblico: quella domenicale oppure la prenotazione riservata per un gruppo fino a 42 persone spesso dedicati a gruppi di ragazzi come le scuole.
Per tutti coloro che fossero interessati al loro progetto, tutte le attività sono visibili nel sito MarSEC.org e sui rispettivi profili social.
Andrea Falcone