Per il piano comunale di Protezione civile arriva Bottacin. Divulgazione anche a scuola
Anche il piccolo ma geograficamente degno di interesse comune di Crespadoro, agli estremi occidentali della provincia berica, implementa il piano comunale di Protezione civile. Indispensabile come “libro mastro” in caso di situazioni di emergenza, comunque da scongiurare, definito come assai dettagliato e accompagnato da un piano di comunicazione nelle scuole locali e nelle famiglie che lo rende ancora più utile.
Oggi nella sede della Provincia di Vicenza, ospitato dall’omologo referente provinciale designato Massimiliano Dandrea (comune di Creazzo) e con la presenza del sindaco di Crespadoro Emanuela Dal Cengio, l’assessore regionale alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin ha presenziato alla presentazione ufficiale del documento approvato, e redatto dal geologo Alberto Dacome. Comune, Provincia e Regione si sono riuniti in nome della sinergia dimostrata “che ci deve essere nella gestione delle tematiche di protezione civile”, come si legge nella nota diffusa a margine dell’evento odierno dall’ufficio stampa dell’ente territoriale intermedio.
Più di 60 gli enti contattati per reperire informazioni su Crespadoro, dalla Regione alle Ulss passando per Arpav, Enel, Camera di Commercio e tanti altri. I dati sono stati classificati, ordinati e inseriti nel database regionale. Sono stati ricavati 14 scenari di rischio, da quello sismico a quello da blackout, ognuno con un grado di pericolosità relativamente al territorio di Crespadoro. Ad ogni scenario corrisponde un modello di intervento che indica i referenti per ogni singola azione da compiere.
“Il nostro sistema di protezione civile è un’eccellenza, non lo dico io che sono di parte ma Sergio Mattarella, presidente della Repubblica – ha esordito Bottacin -. Quello che dimentichiamo, però, è che non significa solo gestione delle emergenze, ma previsione e prevenzione, ed è in questi due settori che la Regione ha fortemente investito negli ultimi anni. Siamo gli unici in Europa, ad esempio, ad avere 3 ricercatori a tempo pieno che studiano la portata dei fiumi, per prevederne le piene. E abbiamo investito oltre un miliardo di euro in opere di prevenzione. Non è un caso che le precipitazioni di inizio dicembre, più abbondanti di quelle del 2010 e del ‘66, non abbiano avuto le stesse conseguenze”.
Alla voce “prevenzione” rientra anche la formazione, tra i compiti e obiettivi assegnati alla Provincia di Vicenza. “Formazione dei volontari innanzitutto – ha sottolineato il consigliere Dandrea – perché in emergenza bisogna essere preparati, bisogna sapere chi e come deve intervenire, altrimenti si rischia di creare ancora più confusione. Ma anche formazione dei cittadini, perché ognuno di noi è parte della protezione civile. Il rischio fa parte della nostra vita, è nostro dovere conoscere a quali rischi è maggiormente esposto il nostro territorio e come fronteggiarli per autoproteggerci e, in caso di necessità, aiutare gli altri nel principio di solidarietà”.
Il piano comunale di protezione civile è un documento che tutti i cittadini dovrebbero conoscere. “E lo conosceranno – ha assicurato il sindaco di Crespadoro Dal Cengio – grazie ad un piano di comunicazione che ne prevede la divulgazione con pieghevoli, con la pubblicazione sul sito del Comune, con lezioni nelle scuole, ma anche con l’installazione di segnaletica nel territorio che indichi i luoghi di ritrovo, aree sicure dove la popolazione può trovare supporto o ricovero in caso di emergenza”. L’assessore Bottacin ha usato parole d’elogio per descrivere il piano di Crespadoro, estremamente dettagliato e puntuale.