Dalla paralisi dopo un tuffo in piscina ai tuffi d’oro in Canada. Pieropan plurimedagliato


Storia di un giovane vicentino riemerso dall’acqua e da un destino improvvisamente crudo, rialzandosi con le braccia al cielo. Il primo giorno dell’estate del 2020 Matteo Pieropan, con i suoi 22 anni in fioritura, si stava concedendo una parentesi di divertimento insieme a degli amici in una villetta vicino ad Arzignano, a pochi chilometri da casa. Fisico da atleta (come oggi, d’altronde), carriera da aspirante militare di professione intrapresa con convinzione accedendo all’Accademia di Modena. In quel 2020 rovinato dalla pandemia frequentava il corso per Allievi Ufficiali dopo la maturità scientifica conseguita nella città del Grifo, con tutta la bellezza dei vent’anni appiccicata addosso.
Quattro anni e mezzo dopo, circa, lo stesso ragazzone saluta tutti gli amici e le persone a lui più care dalla città di Vancouver, in Canada, mostrando tre medaglie d’oro brillante al pari del sorriso, vinte da pochi giorni agli Invictus Games 2025. La competizione multipla itinerante e a cadenza periodica – ideata dal Principe Harry del Gallese nel 2014 – che mette a confronto, nelle diverse discipline paralimpiche, atleti con disabilità provenienti da ogni angolo del pianeta che provengono dal mondo militare.
In mezzo a tutto questo, dal 21 giugno 2020 alla metà di febbraio del 2025, c’è la “seconda vita” di Matteo, rimasto vittima di un assurdo incidente in una piscina privata che, dopo 8 mesi di riabilitazione ospedaliera, lo ha portato a ritrovare e ricostruire la sua identità di giovane militare e sportivo. La diagnosi implacabile di tetraplegia in seguito a un tuffo nella vasca ha comportato la perdita dell’uso degli arti inferiori e, quindi, degli ostacoli da affrontare nella nuova condizione di persona disabile. Un percorso di vita tanto difficile da accettare prima a livello mentale che da affrontare poi sul piano quotidiano, e che forza di volontà e amore profondo per le sfide che lo sport sa offrire hanno contribuito a rendere l’ostacolo superabile, dispensatore di stimoli e di obiettivi da coltivare giorno per giorno.
Trauma grave alla schiena dopo un tuffo in piscina: ragazzo di 22 anni rischia la paralisi
E qui arriva il Matteo Pieropan 27enne e giramondo (nato nel 1998), che pratica con ottimi riscontri di risultati l’handbike su strada e il nuoto nelle vasche piene d’acqua, buttandosi alle spalle tra i flutti l’incubo di quel solstizio d’estate. Al ritorno in Ovest Vicentino l’atleta dell’Esercito Italiano in forza al Gruppo Sportivo Paralimpico Difesa e Allievo Ufficiale in congedo sarà salutato dalle autorità comunali che intanto ne celebrano i successi nei 50 e 100 metri in stile libero e nella distanza breve dei 50 ancora una volta a dorso. In quel nuoto che già praticava da ragazzino, insieme al calcio (da bambino) e alle arti marziali. Dopo l’incidente, invece, si è dedicato subito allo sci da fondo in versione paralimpica: dal mare alla montagna, insomma, senza confini anche qui, per poter esprimersi ovunque.
“Matteo incarna da tempo ormai determinazione e disciplina di chi non si lascia definire dai limiti – lo omaggiano così il sindaco arzignanese Alessia Bevilacqua e l’assessore al Sociale Lucrezia Mecenero -, ma li supera con grinta e talento. Le tre medaglie d’oro agli Invictus Games 2025 di Vancouver sono la prova concreta che la forza di volontà e l’impegno permettono di raggiungere qualsiasi traguardo, anche di fronte alle difficoltà. Ha dimostrato che la disabilità non è un ostacolo, ma una sfida da affrontare e vincere. Arzignano è orgogliosa di lui e del messaggio che porta con sé”. Pieropan è stato l’alfiere azzurro a fine competizione, conquistando tre delle nove medaglie sul podio di tutta la comitiva.
A complimentarsi con Matteo Pieropan e tutti gli altri atleti azzurri impegnati nella trasferta canadese anche lo Stato Maggiore della Difesa dell’Esercito Italiano. Da ricordare che il 27enne vicentino fa parte del gruppo di sportivi di Obiettivo 3, un progetto di sostegno finalizzato a indirizzare e supportare aspiranti atleti con diverse forme di disabilità, ideato da Alex Zanardi.