Spedizione punitiva in casa di un 30enne. E’ molto grave, s’indaga per tentato omicidio
A pestarlo a sangue, fino a rendere le sue condizioni critiche e costringere i medici del San Bortolo a ricoverarlo in terapia intensiva, sarebbero stati dei connazionali indiani. Ciò che invece risulta già accertato è l’aggressione nei confronti di un 30enne residente a Gambellara, N.S. le sue iniziali, è stata opera del “branco”. Con il favore del buio, martedì sera della settimana in corso, in via Borgolecco.
Uomini di origini asiatiche di diverse età che avrebbero agito per vendetta, o comunque per dare una (violenta) lezione al giovane in un letto d’ospedale con molteplici fratture su tutto il corpo, per un movente che per ora rimane ignoto.
I carabinieri della compagnia di Valdagno stanno indagando a fondo vista la brutalità di quella che viene configurandosi come una brutale spedizione punitiva e, come in altri episodi analoghi avvenuti nel passato recente sempre nell’area Ovest Vicentino, puntano a fare chiarezza sulla vicenda. Il capo d’imputazione nei confronti ad oggi di ignoti sarà con ogni probabilità di tentato omicidio aggravato e non “solo” di lesioni personali visti danni riportati dal giovane e le modalità di assalto, ma bisognerà attendere la ricostruzione di fatti e antefatti per capire come formulare le accuse sul piano di giustizia penale.
Tanta ferocia nei confronti di un uomo non si riscontrava in realtà solo da circa un anno, da quella notte tra il 10 e 11 ottobre 2020 in cui, poco lontano in via Vignale nello stesso paese, un raid analogo portò al grave ferimento di un ragazzo di 19 anni. Una vicenda non ancora conclusa, anche allora botte da orbi e quattro indagati della prima ora cui seguì la faticosa ricostruzione di legami tra parenti e il sequestro tro di armi improprie come spranghe e mazze da baseball. Ad oggi non si può escludere un collegamento diretto tra i due episodi di cronaca, con questo nuovo fatto di cronaca a delineare una nuova puntata di una faida già tristemente nota.
Se possibile, il 30enne indiano l’altra sera è stato picchiato in maniera ancora più brutale, provocandogli fratture ossee a tutti gli arti. Probabilmente utilizzando anche qui mazze, o forse bastoni e spranghe di metallo, rimediate chissà dove. L’assalto è avvenuto in piena notte, mentre il bersaglio riposava ospite di un amico, anche lui un connazionale di cui si sta vagliando la posizione: non era presente in casa sua al momento dell’intrusione del branco. Non a caso i sanitari del San Bortolo non azzardano ancora alcuna prognosi di guarigione, che rimane riservata in attesa dell’evoluzione graduale delle condizioni di salute dell’oggetto di tanta rabbia sfociata in violenza.