Individuato il presunto pirata che ha travolto e ucciso la liceale: è un 54enne del posto
Dopo 48 ore di indagini serrate i carabinieri di Valdagno avrebbero chiuso il cerchio intorno a un 54enne vicentino, che risiederebbe proprio ad Arzignano, non lontano dal luogo della tragedia di domenica sera. Identità e generalità del sospettato non sono rese note, oltre che per esigenze d’indagine anche per motivi di sicurezza, ma vi sarebbero forti indizi di colpevolezza nei confronti del soggetto ascoltato a lungo in caserma, già ieri, dai militari. Non si sarebbe costituito di propria volontà. A darne notizia Tgcom24.
Il pirata della strada che domenica 16 agosto, tra le 21.30 e le 22, in località Castello di Arzignano ha travolto e lasciato senza soccorso la giovane liceale Angela Vignaga, 16 anni da compiere il prossimo settembre, ora almeno per le forze dell’ordine e la Procura di Vicenza avrebbe un nome. Questo in attesa di conoscere nelle prossime ore i dettagli che hanno portato al suo fermo. Sarà denunciato per i reati di omicidio stradale e omissione di soccorso.
Si sarebbero così rivelati validi gli orientamenti iniziali d’indagine, che ipotizzavano la responsabilità da parte di un residente dei dintorni della zona collinare che dalle frazioni di Costo e Castello porta all’abitato di Nogarole. Una pista seguita sin dalle prime ore successive alla tragedia che ha mietuto la giovane vita dell’adolescente, studentessa iscritta al terzo anno del Liceo “Da Vinci” di Arzignano.
Domenica sera era uscita di casa per una passeggiata in compagnia del proprio cane, sfuggito allo scontro con l’auto pirata per un soffio, e di fatto unico inconsapevole testimone dell’investimento mortale. Nessuno si era accorto di nulla, complice il tratto di via Broggia avvolto nell’oscurità e lontano alcune decine di metri dalle abitazioni, fino al passaggio di qualcuno che ha dato subito l’allarme e ha tentato di rianimarla in attesa dei soccorsi. Angela, purtroppo, era già spirata in conseguenza dei traumi da impatto provocati da un urto violento di cui non si sarebbe nemmeno resa conto.
A consentire ai carabinieri e agenti della polizia locale di risalire via via all’unico uomo ad oggi sospettato l’intenso lavoro di incrocio dei filmati di telecamere di videosorveglianza con i punti di controllo del targasystem, installati nei varchi cittadini, in cui appariva in particolare un’automobile su cui si sono concentrati gli approfondimenti. Fino ad individuare una persona e interrogarla, probabile proprietaria del veicolo, i cui frammenti – probabile di uno specchietto o di un fanalino- erano stati raccolti da terra. Toccherà al giudice per le indagini preliminari, ora, disporre quali provvedimenti adottare nei suoi confronti in via provvisoria, se dai sospetti si darà corpo al deferimento con i due capi d’accusi infamanti legati al delitto stradale.