La baby campionessa di taekwondo si gode l’azzurro: gioia tricolore per “Ale” Ilic
Sei giorni tinti di azzurro. Sono quelli che Alessandra Ilic, giovane promossa del taekwondo italiano che vive ad Arzignano, sognava da tempo e che potrà godersi nel corso del raduno collegiale della Nazionale juniores. Ampiamente meritati, in virtù dei risultati strabilianti ottenuti nell’ultimo biennio costellato da medaglie d’oro, e tanto rincorsi tentando di mettere al tappeto anche una burocrazia sportiva che considera – ancora per poco ci si augura – l’atleta vicentina come cittadina straniera. A 15 anni compiuti l’attesa verso la maggiore età rimane ancora lunga, ma la “chiamata” a Roma vale come attestato di alta considerazione da parte dei commissari tecnici della federazione.
Avrà a disposizione una decina di giorni per sorridere, prepararsi al meglio e fare il borsone la giovanissima portacolori del Taekwondo Team 2000, prima della partenza per il centro sportivo Acqua Acetosa a Roma e per una nuova – non la prima, va detto – esperienza a tinte tricolori. Il suo palmares recente annovera il doppio titolo italiano femminile di categoria nelle annate 2018 e 2019, a cui si aggiungono i successi assoluti nel Grand Prix nazionale di Roma, la prestigiosa Olympic Dream. Cup. Di fatto sono ormai quattro stagioni che il talento sopraffino di “Ale” è noto e le permette di collezionare vittorie, anche se la sua vicenda sportiva ha trovato risonanza sui media locali più per l’annosa questione della cittadinanza (italiana) ancora negata alla giovane atleta.
Nata in Italia da genitori originari della Serbia, Alessandra ha sempre vissuto nell’Ovest Vicentino e potrà intanto misurarsi con le migliori specialiste italiana della disciplina non solo da avversaria ma anche da compagna di “tricolore”. Qui ha conosciuto il taekwondo e grazie ad enormi sacrifici è cresciuta come atleta di altissimo livello seguendo gli insegnamenti del maestro Roberto Gattazzo. In realtà non è la prima volta che la giovane arzignanese partecipa a raduni analoghi a livello giovanili, ma stavolta la convocazione potrebbe valere di più, come preludio ad un sogno imminente che si realizza e che potrebbe aprirle l’accesso a competizioni internazionali.
Il tutto in attesa che le venga concessa, auspicabilmente prime del raggiungimento della maggiore età, anche la nazionalità italiana a tutti gli effetti, in modo da poter rappresentare la Nazionale della sua arte marziale “compagna di vita quotidiana” nelle competizioni internazionali.