Perù, autobus cade nel dirupo: salvi ma feriti uno psichiatra e una farmacista vicentini
Hanno riportato ferite e contusioni assortite ma stanno sostanzialmente bene, e non corrono pericolo di vita, marito e moglie che da turisti in vacanza in Sud America sono stati coinvolti nell’incidente dell’autobus caduto in un dirupo in Perù. Si tratta di una medico e di una farmacista che risiedono a Lonigo, soccorsi al pari di altri visitatori del celebre sito del Machu Picchu. L’inconveniente, causato da una manovra errata dell’autista del pullman con la complicità della pioggia, è accaduto l’altro ieri nei dintorni di località Aguas Calientes, alle 11.15 di lunedì con fuso orario locale (tardo pomeriggio in Italia).
Angelo Florile e Luciana Bonfada, questi i nomi dei vicentini feriti, sono stati raggiunti dopo il ricovero in un ospedale dai parenti per via telefonica, e hanno rassicurato tutti sulle loro condizioni di salute. La loro permanenza nello Stato peruviano si protrarrà oltre quanto previsto per la vacanza di coppia, interrotta dal pericoloso e fastidioso imprevisto, in attesa di conoscere delle dimissioni e della prognosi di guarigione.
Il bilancio dell’incidente stradale, che poteva rappresentare una strage di vite se il mezzo di trasporto non si fosse fermato sul ciglio di un pendio, è di circa 30 turisti. La zona si erge a oltre 3 mila metri di altitudine. Non ci sono state vittime, sempre salvo complicazioni relative alla condizioni dei pazienti più gravi ricoverati. A parte l’autista lunedì alla guida del pullman, si tratterebbe esclusivamente di turisti di diverse nazionalità straniere: 13 gli italiani, tra i quali una coppa di neosposi pugliesi in viaggio di nozze. Una donna ha subito la frattura di una gamba. La popolazione locale ha soccorso i feriti, “puntellando” il mezzo di trasporto per evitarne il ribaltamento.
I due vicentini sarebbero gli unici veneti nella lista nota, in visita nei siti più interessanti del Perù e appassionati di trekking. Di 68 anni lui, medico psichiatra in passato a contratto con Ulss 8 Berica e punto di riferimento nel reparto dell’ex ospedale di Montecchio Maggiore, di 64 lei, probabilmente nei prossimi giorni potranno far rientro in Italia dall’ospedale della città di Cuzco, di 500 mila abitanti circa, dove si trovano in osservazione dopo le prime cure ricevute in loco.