Emergenza Pfas, il Comune lancia le “sentinelle del territorio”
In attesa che il progetto prenda forma definitiva, trova una denominazione il progetto del Comune di Lonigo di creare una rete di cittadini che monitori la situazione ambientale, con particolare attenzione all’emergenza Pfas. Saranno denominate infatti “sentinelle per il territorio” i volontari incaricati dal Comune di rappresentare un campione di popolazione da cui rilevare dati biologici utili per le valutazioni periodiche sulle conseguenze da sostanze perfluoroalchiliche sul lungo periodo.
Una sorta di rappresentanza locale, per conto dei cittadini, che di fatto svolgerà il compito di vigilare sull’ambiente circostante e quindi sulla salute pubblica facendo simbolicamente da “termometro”, sottoponendosi ad esami clinici mirati.
Lo scopo primario del progetto consiste nel dare il via a un percorso conoscitivo su un gruppo ristretto ma significativo di cittadini, al fine di identificare i punti su cui innescare approfondimenti. “L’esposizione ai Pfas stimata dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare e elaborata dall’Istituto Superiore di Sanità – spiega il presidente del consiglio comunale Giorgio Nicolin -, si basa su dati di area vasta che mostrano valori nelle persone e in falda molto più bassi della nostra zona, di cui Lonigo è stato purtroppo il centro più colpito, e definito come Area Rossa. Lo studio sugli effetti dell’inquinamento è in continua evoluzione e aggiornamento. Vogliamo dare un piccolo ma significativo contributo a questo studio in base ai nostri dati”.
Tre le distinte fasi, in attesa della ratifica definitiva del protocollo. Primo step: incontri con la popolazione, in presenza di esperti di varie discipline e rappresentanti degli ordini professionali, per approfondire la tematica “ambiente e salute” calandola nella realtà locale. Nella seconda fase saranno selezionati, su base volontaria e nel rispetto della privacy, una decina di rappresentanti della comunità leonicena a cui si affiderà il ruolo di “sentinelle del territorio”. Nella terza e ultima fase, di orientamento, spazio alla collettiva discussione sui dati ottenuti sia con i diretti interessati che con gli esperti delle varie discipline e con gli amministratori del territorio, per proporre azioni progettuali a vantaggio della comunità.