Fugge dalla comunità terapeutica che lo ospita. Per la legge è evasione: arrestato
Per la legge italiana ha trascorso alcune ore da evaso, fino alla sua cattura nella serata di ieri. Un 30enne siciliano, ospite della comunità terapeutica Papa Giovanni XXIII di Lonigo, nel pomeriggio di martedì aveva fatto perdere le proprie tracce, allontanandosi dalla struttura presso cui il giovane originario di Catania seguiva un percorso di recupero dalla tossicodipendenza. Oltre che scontare le condanna per molteplici reati commessi nel passato: maltrattamenti in famiglia, estorsione e rapina aggravata. Il tutto in regime di arresti domiciliari. Di fatto, S.L. è divenuto per le forze dell’ordine un “ricercato”. E dopo una manciata di ore un detenuto: una volta rintracciato presso la stazione, è stato accompagnato infatti al carcere di S. Pio X a Vicenza.
A disporne l’arresto immediato senza il beneficio dei domiciliari, in virtù delle direttive legislative, il Tribunale di Vicenza che in un secondo momento analizzerà nel dettaglio il caso del siciliano. La stretta sulla misura cautelare disposta dal giudice di turno, potrebbe divenire definitiva considerata la gravità dei precedenti inseriti nel curriculum criminale dell’arrestato. La mano tesa da parte dello Stato e delle associazioni che si occupano di proporre un’alternativa legale al tunnel che porta a tossicodipendenza e criminalità, evidentemente, è stata ancora una volta rifiutata.