Mercato, una decina di ambulanti ricorrono al Tar: il nodo è il “trasloco” dei banchi
Alla soddisfazione e in alcuni casi gioia genuina ormai in archivio per la ripresa del mercato settimanale del lunedì in centro storico si contrappone d’attualità la disapprovazione per il nuovo “format” delle bancherelle. La redistribuzione degli stalli da assegnare agli ambulanti attivi a Lonigo non sarebbe per niente piaciuta ad alcuni ambulanti, con il risultato finale della messa in discussione dell’ordinanza, ispirata da motivi di pubblica sicurezza.
Secondo quanto si evince dalle dichiarazioni riportate dalla stampa quotidiana locale, si sarebbe arrivati al ricorso contro il Tar del Veneto, il Tribunale amministrativo regionale, per chiedere la sospensione del provvedimento emesso dall’ente pubblico locale.
In attesa del pronunciamento dei giudici sull’ipotesi di interesse legittimo da parte dei commercianti insoddisfatti della nuova disposizione dei banchi, le cose rimarranno come prima, almeno per altre due settimane. Vale a dire bancarelle con le merci esposte nelle consuete vie e piazze del centro storico come da abitudine, o meglio, dal ritorno nella sede originaria consentita dallo scorso 8 giugno dopo il trasloco al Parco Ippodromo.
Solo la sentenza, prevista entro metà luglio, sbloccherà la situazione dando ragione all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luca Restello, oppure costringendo le parti a ridefinire accordi e spazi consentiti per celebrare quello che a Lonigo è a pieno titolo uno dei luoghi d’incontro più affollati della cittadina. Con in media 200 espositori e venditori puntuali all’appello ogni lunedì dalle 8 del mattino.
Sarebbero in tutto una quarantina i banchi coinvolti nella riassegnazione dei posti, in ragione della necessità di liberare le vie Rossi e Garibaldi per realizzare gli spazi previsti nel piano di soccorso, al fine di consentire l’attraversamento dei mezzi di emergenza. Una decina gli insoddisfatti del nuovo status quo previsto, che si sono rivolti a dei legali per far valere le loro ragioni, in particolare in merito ai criteri di redistribuzione degli spazi per i “traslocanti”. Allo studio, comunque, possibili alternative, per riportare la “pace”, anche se la volontà dell’amministrazione comunale dà priorità al problema della sicurezza pubblica e intende portare avanti la propria scelta. Se sarà confermata, questo il principale nodo che sarà sciolto a breve dai giudici, come pienamente legittima dagli organi di giustizia.