Morte Rebellin, dal carcere il camionista chiede il patteggiamento. La famiglia: “Siamo contrari”
Dopo la confessione, l’arresto dopo l’estradizione dalla Germania all’Italia e le scuse scritte alla famiglia del ciclista vicentino Davide Rebellin, arriva la richiesta di patteggiamento. A inoltrarla al Tribunale di Vicenza sono stati i legali difensori di Wolfgang Rieke, 63enne camionista detenuto nel carcere di San Pio X a Vicenza, reo confesso del fatto di cronaca del 30 novembre 2022 che costò la vita al 51enne ex campione dei pedali.
Rebellin fu investito e ucciso sul colpo dall’autoarticolato guidato dal tedesco a Montebello Vicentino, mentre si stava allenando in bicicletta a distanza di soli tre mesi dal suo ritiro ufficiale dalla carriera agonistica. Chiusa la (lunga) vicenda relativa all’estradizione e quella del risarcimento ai familiari, alla notizia della richiesta di patteggiamento gli stessi congiunti hanno espresso la loro contrarietà, attraverso una nota di Studio3A-Valore S.p.A.
Una mossa già annunciato nell’ambito del processo penale a carico del camionista, che 11 mesi or sono non prestò soccorso a Rebellin e fece subito rientro in Germania a bordo dello stesso mezzo che spezzò la vita dell’ex corridore azzurro, in circostanze così tragiche. Alla luce della richiesta, viene revocata l’udienza già in calendario per il giudizio immediato del 63enne – era programmata per il 24/11 – e sarà preceduta dal giudizio di ammissibilità ora in data 7 dicembre 2023.
Se l’istanza sarà accolta, Wolfgang Rieke tra sconti di pena cumulabili potrebbe incappare in una condanna “soft” di circa 3 anni, a fronte di un’accusa di omicidio stradale con l’aggravante dell’omissione di soccorso e della fuga. E tornare presto “libero” con misure di custodia alternative. A inchiodare l’omicida alla sue responsabilità un filmato che riprende la scena successiva all’investimento, con il camionista a scendere dalla cabina e guardare il corpo straziato del ciclista, prima di risalire e riprendere la guida.
I familiari di Davide Rebellin, assistiti nella sfera penale dall’Avv. Davide Picco, hanno reso pubblica la loro contrarietà dopo aver preso atto della richiesta. Anche tenendo conto del “curriculum imperdonabile” del guidatore, recidivo, già fuggito dopo aver provocato un incidente, sempre in Italia, in Puglia, nel 2001. Rieke fu prelevato dai Carabinieri al varco del Brennero (vedi video) a fine agosto per trasferirlo poi in casa circondariale di detenzione.
Il Duomo di Lonigo ospitò la cerimonia di addio tre settimane dopo. “Dopo un anno di sofferenze – si legge nella nota di Studio3A-Valore – per la prematura e tragica perdita del loro caro, acuite dalle complesse fasi del procedimento penale e a tutte le vicende legate all’estradizione del camionista, la moglie, la mamma e i fratelli riaffermano la loro fiducia nella giustizia e la gratitudine all’autorità giudiziaria per tutto il lavoro svolto, ma confidano che la richiesta di patteggiamento possa essere rigettata, chiedono che l’imputato sia sottoposto a un giusto processo, che gli sia comminata una pena adeguata alle gravissime violazioni commesse e alla riprovevole condotta di guida tenuta e anche che la sconti in carcere”.