Morte Davide Rebellin, dopo l’accordo sulla pena il camionista omicida andrà ai domiciliari
Sconterà la pena di 3 anni e 11 mesi non in carcere ma in regime di arresti domiciliari, in Italia, il camionista tedesco Wolfgang Rieke, l’autotrasportatore che ha investito e ucciso l’ex campione del ciclismo Davide Rebellin a Montebello Vicentino, 15 mesi fa (era il 30 novembre 2022). L’atleta, che si era ritirato da appena 4 mesi dalle competizioni, aveva 51 anni e si stava comunque allenando in bicicletta.
Lo ha deciso ieri il giudice del Tribunale, dopo aver ratificato l’accordo di patteggiamento tra le parti in causa, da una parte i legali difensori del 64enne e dall’altra la famiglia Rebellin. Lunedì scorso, a Borgo Berga a Vicenza, la richiesta della difesa era stata formalizzata ed è stata quindi accolta dal giudice Filippo Lagrasta.
Nei prossimi giorni, quindi, una volta ultimate le pratiche burocratiche, Rieke lascerà a quanto è dato apersi definitivamente il carcere circondariale Del Papa San Pio X a Vicenza. Sarà trasferito in un’abitazione di Monastier, in provincia di Treviso, in un alloggio messo a disposizione da amici di famiglia. Dovrà indossare sempre un braccialetto elettronico, sarà oggetto di controlli periodici di polizia giudiziaria e avrà a disposizione una sola finestra settimanale di uscita – per due ore – di libera uscita. La ratifica definitiva avverrà durante la seduta processuale in programma a metà marzo.
In cella in Italia l’investitore che poi si diede alla fuga, sottraendosi alle sue responsabilità e omettendo i soccorsi a Rebellin, ha trascorso quasi 7 mesi fino ad oggi: dalla fine di agosto scorso quando venne preso in consegna dai Carabinieri al confine del Brennero. A distanza di mesi dopo la cattura il tedesco ha ammesso le sue responsabilità in merito all’incidente, affermando di essere fuggito per paura, e chiedendo il perdono dei congiunti del campione. Sul piano del risarcimento, ha versato 824 mila euro.