Morto suicida il marito-killer. Si è sparato in una stazione di servizio sull’A4
Zoran Lukijanovic, l’assassino – e marito – di Tamiya Dugalic, ha rivolto verso di sè la stessa pistola con cui stamattina ha freddato a bruciapelo la moglie e connazionale di 32 anni. Questo il doppiamente tragico epilogo della vicenda, un ennesimo dramma della vita di coppia sfociato nella violenza più cruenta, che ha avuto origine stamattina intorno alle 8 in quartiere campagnolo di Lonigo. Il corpo agonizzante del cittadino serbo, formalmente evaso dagli arresti domiciliari imposti lo scorso luglio, è stato individuato nella stazione di servizio di Arino Est in provincia di Venezia, nei pressi di Dolo e dunque lungo l’autostrada A4. E’ morto pochi minuti fa.
Secondo l’agenzia Ansa l’intervento dei soccorritori, nonostante le condizioni disperate dell’uomo – si sarebbe sparato da pochi centimetri ingoiando la canna della pistola -, è avvenuto in pochi minuti e ha consentito di stabilizzarne le condizioni e consegnarlo all’elisoccorso per il trasferimento rapido in ospedale a Padova. Richiesto l’intervento di un elicottero che ha trasportato il killer morente nel policlinico dove è rimasto in fin di vita per pochi minuti, prima del sopraggiungere inevitabile della morte.
Intanto arriva la conferma che l’uomo, di fatto considerato latitante in quanto evaso dagli arresti domiciliari già lo scorso mese di luglio, era stato oggetto di notifica di allontanamento dall’ex compagna e dalla sua abitazione, nel territorio di Orgiano. Un divieto di avvicinamento perentorio che però non era mai stato rispettato, frutto di anni di anni di aggressioni, minacce e maltrattamenti. Tutte da chiarire le circostanze dell’incontro di stamattina, anche se si fa strada l’ipotesi di un vero e proprio agguato in un tratto che la donna percorreva per recarsi al lavoro.