Un nuovo fatto di sangue nella città leonicena: due accoltellati, anche una donna
Due nordafricani vengono accoltellati nel corso della serata di ieri, il feritore scappa e in nel corso della notte cerca rifugio nella propria abitazione, dove viene bloccato dai carabinieri. Un crimine i cui contorni non sono ancora chiari – e di cui esistono più versioni discordanti in paese finora – si è consumato tra la serata di ieri e le 4 di stanotte in via Bonioli, nella prima periferia di Lonigo, dove (almeno) tre persone di nazionalità marocchina sono venute a contatto come conseguenza di una furiosa lite, i cui motivi di origine rimangono misteriosi. Sarebbe spuntato un coltello, con il quale cono dei tre – K.A. le sue iniziali, 49 anni – avrebbe ferito i due conoscenti e connazionali, un uomo di 42 e una donna di 47 anni.
L’allarme è scattato grazie alle telefonate di alcuni residenti della zona, poco prima delle 22, attirati e insieme spaventati dalle urla udite dall’esterno. Dal 112 immediata la richiesta di intervento di due equipaggi dei carabinieri giunti da Noventa e da Lonigo, che dopo aver prestato aiuto ai feriti in attesa dei soccorsi – ricoverati entrambi in codice rosso in un primo momento – e aver raccolto i primi elementi utili si sono subito diretti verso l’abitazione del presunto accoltellatore. Sembra che in seguito i militari, sulla base di quanto ricostruito, abbiano raggiunto l’accoltellatore per portarlo in caserma e interrogarlo.
Non si esclude la partecipazione di altri individui all’episodio cruento, la cui miccia sarebbe stata accesa da un diverbio nella prima serata di martedì, e che ha avuto conseguenze cruente con il ricovero di due persone: entrambe con ferite da arma da taglio.
Il presunto artefice del doppio ferimento nel corso della notte si era rintanato in casa, dimostrandosi poi recalcitrante rispetto alla richiesta di seguire i militari in caserma dove è stato interrogato nelle prime ore di oggi. Per lui scatterà la denuncia per lesioni personali dolose. I due marocchini feriti gravemente – non sarebbero in pericolo di vita – si trovano ricoverato tutt’ora all’ospedale di Arzignano, dove hanno ricevuto le cure necessarie: per l’uomo la prognosi rimane riservata, mentre per la donna, le cui condizioni non destano preoccupazione, si prevede un periodo di ricovero non definito in stato di osservazione.
Notizia in aggiornamento