Uva “nera” per la vendemmia sui Colli Berici: 5 braccianti in nero, scattano maxi sanzioni

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Sono stati i finanzieri delle Fiamme Gialle beriche a spremere alcune aziende agricole della zona dei Colli Berici, nel corso della vendemmia 2024, rifilando di recente ai titolari di più attività produttive le previste sanzioni sui capitoli “lavoro nero” e sicurezza. Gli operatori del 117 sono stati inviati in prima persona a rilevare in più filari di campagna e collina la presenza di lavoratori impiegati come braccianti per la raccolta dell’uva, ma senza alcun contratto di lavoro.

Si parla in questi casi di acquisizione di manodopera irregolare, impiegata senza alcuna tutele e dunque “sulla parola”, per abbattere il costo complessivo del lavoro. Aprendo così anche il fronte della concorrenza sleale nei confronti delle aziende concorrenti che agiscono invece con correttezza nel mercato.

I controlli portati a termine nelle scorse settimane hanno interessato in particolare alcune aziende agricole operanti tra Lonigo e Orgiano. Non tutti i braccianti trovati all’opera, peraltro, sono risultati in nero, ma le norme vigenti tollerano una percentuale-soglia del 10% sul totale dei dipendenti effettivi, in posizione irregolare, quasi mai rispettata. Nella prima impresa vitivinicola controllata, su tre lavoratori impiegati nelle vendemmie sui Colli Berici due erano assunti correttamente, mentre il terzo non era in posizione regolare (con una percentuale quindi del 33%); nella seconda azienda controllata sono stati riscontrati quattro dipendenti su otto totalmente “in nero”.

Tanto il dolce il vino prodotto anche grazie alla prestazione d’opera di queste persone, quanto sarà salatissimo sul piano amministrativo invece il conto che arriverà a breve sul banco delle rispettive attività produttiive, per quanto non ancora quantificato: si va da un minimo di legge di 11.700 a un massimo di 58.500 euro. Un salasso per chi dovrà sborsare migliaia di euro come “punizione” per le condotte irregolari, un deterrente per chi è finora sfuggito ai controlli a campione, in prospettiva futura.

Guardia di Finanza durante un’ispezione (foto d’archivio)

Inoltre, si dovrà procedere al recupero dei contributi evasi nel contempo, tanto sul piano previdenziale che assicurativo, con l’obbligo di procedere a posteriori a regolarizzare le posizioni lavorative di questi cinque soggetti nel complesso individuati nei controlli tra i vitigni. Altro “tasto” premuto e che ha portato anche in questo caso all’emersione di nuove inadempienze riguarda la visita medica preventiva a cui ogni lavoratore deve sottoporsi per escludere eventuali controindicazioni di salute rispetto alle mansioni riservate. Anche su questo capitolo, l’esito è stato “nero”.