Cantiere Tav, altra bomba inesplosa. Il sindaco Magnabosco: “Sono senza parole”


Un problema, una beffa. Proprio all’indomani della conclusione del quarto bomba day a Montebello Vicentino, che si è chiuso positivamente alle 13 di domenica 13 aprile, un altro ordigno di derivazione bellica è affiorato dai terreni dove sono in corso gli scavi per la linea dei Treni ad Alta Velocità, sulla tratta Verona-Vicenza.
Si tratta della quinta bomba inesplosa della Seconda Guerra Mondiale, lanciata dagli Alleati, che emerge in un tratto di 500 metri. La terza in poco più di quattro mesi, ciascuna volta con una domenica di misure speciali adottate e lo sgombero delle abitazioni della zona per favorire la rimozione da parte degli artificieri: evacuazione dei residenti nel raggio di circa mezzo chilometro e interruzione delle via di comunicazione, su strada e su rotaia.
Una scoperta che sa davvero di beffa, questa volta, poche ora dopo la rimozione del quarto ordigno reso inoffensivo e subito dopo la ripresa dei lavori delle ditte specializzate. A darne notizia, si può dire sconsolato alla notizia ricevuta ieri mattina direttamente dai responsabili del cantiere, il sindaco montebellano Dino Magnabosco.
Si tratterebbe di un ordigno esplosivo sganciato dalle forze aeree alleate – di produzione americana – analogo a quelli rimossi e disinnescati di recente vicino alle sponde del torrente Guà. In attesa di notizie ufficiali, per poi inaugurare una nuova procedura che prevede il coordinamento della Prefettura, il primo cittadino locale si è dichiarato “senza parole” in un’interviste alle tv locali. All’orizzonte, almeno un’altra domenica di forti fastidi per gli abitanti della zona e le decine di volontari e componenti delle forze dell’ordine che dovranno ripetere l’iter ormai collaudatissimo.
“Risolta” in quattro ore la quarta domenica col “bomba-day” a Montebello Vicentino
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