Cantieri per la linea Tav, non c’è tre senza quattro: dal terreno spunta un altro ordigno inesploso


Un nuovo ordigno derivante dalla Seconda Guerra Mondiale affiora dagli scavi per la linea dei trani ad alta velocità, tra Verona e Vicenza, e ancora una volta nel territorio comunale di Montebello Vicentino. Per la quarta volta in appena tre anni. Risale solo una decina di giorni fa, domenica 9 marzo, il bomba-day che ha portato all’evacuazione degli abitanti di contra’ Ronchi, il terzo in ordine cronologico.
Una prima immagine del residuato bellico è stata scattata da poco e diffusa dal Comune di Montebello, che inevitabilmente dovrà ancora una volta avviare l’iter che coinvolge decine di enti e associazioni in previsione di una probabile e futura procedura di sicurezza analoga alle precedenti.
Da ricordare che i due precedenti ordigni, poi resi inoffensivi e fatti brillare nella cava di Alonte in due distinti momenti, si trovano a soli 150 metri dal ritrovamento recente. Anche in questo caso si tratterebbe di una bomba di fabbricazione americana, utilizzata dalle forze Alleate, del peso di circa 220 chilogrammi (500 libbre). In ordine temporale, i bomba-day che si sono portati a termine nel passato recente grazie all’intervento degli artificieri della Folgore, risalgono alle date del 24 aprile 2022, del 15 dicembre 2024 e del 9 marzo 2025.
Terzo bomba-day in tre anni sul cantiere della Tav. Artificieri in campo per la “gemella”
L’area già transennata che racchiude la bomba con la “testa” fuori terra si trova vicina alla sponda del torrente Guà, sulla sinistra orografica. A segnalarne la presenza sono stati ancora una volta gli operai all’opera negli scavi del cantiere, gente abituata suo malgrado a convivere col rischio di smuovere ordigni di questo tipo. Già fissato per lunedì 24 marzo un primo incontro di coordinamento in Prefettura a Vicenza, step d’avvio per organizzare una macchina sicuramente già oliata e consolidata, ma che ancora una volta porterà dei disagi diffusi per alcuni cittadini della zona ma anche per chi transita sull’autostrada A4 Milano-Venezia e per i viaggiatori su convogli ferroviari.
Sulla novità emersa ufficialmente venerdì si è subito espresso il sindaco montebellano Dino Magnabosco, che lascia intendere come l’aria si stia facendo “pesante” intorno al cantiere Tav. “Urge rivedere le procedure di indagine bellica, non possiamo continuare a vivere con il fiato sospeso. I ritrovamenti ravvicinati mi fanno pensare che queste pratiche debbano essere riviste – sostiene il sindaco –. Non sono un tecnico, ma è evidente che la prassi fin qui seguita sta provocando continui blocchi al cantiere, con i conseguenti ritardi, ma soprattutto sta generando una situazione stressante per i cittadini che vivono in contrada Ronchi e zone limitrofe, i quali saranno nuovamente costretti ad abbandonare per alcune ore le loro abitazioni, per la macchina organizzativa dell’amministrazione comunale e per la mobilità, visto che anche in occasione del prossimo bomba day quasi sicuramente dovrà essere interrotta la circolazione lungo l’autostrada A4 e la linea ferroviaria. Parteciperemo al primo incontro tecnico in Prefettura e lì porteremo le nostre istanze, che riflettono la preoccupazione dell’intera cittadinanza”.