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Altri 19 furbetti del reddito di cittadinanza “pescati” dalle Fiamme Gialle. Zaia: “soldi in mani sbagliate”
Continuano nel Vicentino le investigazioni mirate dei finanzieri sui percettori del reddito di cittadinanza. Altri 19 soggetti beneficiari della misura di welfare sono finiti al centro delle indagini delle Fiamme Gialle beriche, che hanno individuato di recente i nuovi casi di percezione illecita del sostegno economico da parte del sistema di previdenza sociale – e quindi ai danni dell’Inps – proponendo quindi all’istituto nazionale il blocco perentorio delle elargizioni e l’avvio del recupero delle somme già erogate.
In tutto, si parla di quasi 205 mila euro distribuiti a persone che non avevano diritto ad ottenerli, nell’arco di meno di due anni. A collaborare nella serie di approfondimenti la GdF berica, la Procura di Vicenza, la Provincia di Vicenza e alcuni enti comunali di residenza dei soggetti indagati. I quali, secondo le indagini in corso, avrebbero dichiarato il falso in sede di autocertificazione per ottenere il denaro in conto corrente. Tra gli indagati dei nomadi di un campo di Montecchio Maggiore e anche dei familiari di detenuti. Spiccano infine l’ampia presenza di donne nella lista degli indagati e di persone di nazionalità straniera.
I 19 residenti in tutto il territorio della provincia che risultano etichettati nel gergo comune come “furbetti” provengono da Vicenza città, Bassano del Grappa, Arzignano, Montecchio Maggiore, Marostica, Rosà, Breganze, Romano d’Ezzellino, Cornedo Vicentino, Villaverla e Zugliano. Per 12 tra questi beneficiari è stata accertata la dichiarazione di falso in merito allo stato di residenza ai fini dell’ottenimento del beneficio. In un caso un cittadino del Mali, già residente a Villaverla, al momento della presentazione della richiesta di beneficio è risultato non in possesso del requisito di residenza minima da 10 anni in Italia, oltre che irreperibile da agosto 2020. Le Fiamme Gialle di Thiene, invece, avevano approfondito la posizione una donna di nazionalità brasiliana che viveva a Breganze, però cancellata dalle liste anagrafiche del comune da maggio 2019 per irreperibilità, contestando alla stessa indebiti “incassi” pubblici.
I finanzieri del nucleo di Bassano del Grappa hanno accertato ben 8 violazioni commesse da soggetti residenti in comuni della dipendente circoscrizione. Ben cinque tra loro (una albanese, un maliano, due brasiliani e un donna originaria della Repubblica Dominicana), risultano residenti nella città del Ponte Vecchio, e attraverso la presentazione di documenti attestanti cose non vere e con omissione di informazioni dovute, hanno complessivamente conseguito contributi indebiti per diverse migliaia di euro. Lo stesso vale per due abitanti di Marostica e uno di Rosà (due africani nati in Camerun e Ghana, un italiano originario dell’Alto Adige) ( che hanno indebitamente percepito contributi da reddito di cittadinanza per decine di migliaia di euro. Tutti sono stati denunciati alla Procura di Vicenza.
I Finanzieri della compagnia di Arzignano, nel corso di due distinti controlli, hanno appurato che una beneficiaria di origini rumene, di Cornedo Vicentino, ha dichiarato il falso in merito al requisito di residenza in Italia da almeno 10 anni. Lo stesso vale per una donna nigeriana residente nella città del Grifo, incamerando in entrambi i casi cifre variabili per un ammontare di più migliaia di euro in pochi mesi. Ancora più eclatante la posizione di tre nomadi di Montecchio Maggiore, presenti nello spazio loro assegnato per i camper, che hanno ricevuto 45 mila euro senza averne titolo.
Altri casi accertati in provincia riguardano ad esempio delle dichiarazioni non veritiere sui permessi di soggiorno, sull’acquisto di beni di valore come motociclette nei due anni precedenti alla presentazione della domanda, oppure omettendo il reddito “regolare” del coniuge attivo sul piano professionale e che quindi si guadagnava lo stipendio. In questo ambito, una donna di Romano d’Ezzelino “da sola” aveva percepito 33 mila euro dal 2019 al 2021. Sono 11 mila euro invece quelli incamerati da una calabrese che si era “dimenticata” di dichiarare lo stato di detenzione del marito, contravvenendo anche qui a uno dei vincoli sanciti dalla legge. A Zugliano è emersa, tra i casi più eclatanti, la posizione irregolare di una donna tunisina che da marzo 2020 a gennaio 2022 ha ricevuto un assegno mensile per complessivi 25 mila euro.
“Dall’operazione di Vicenza arriva l’ennesima dimostrazione, se ve ne fosse ancora bisogno, che il reddito di cittadinanza, così com’è, non va, e si presta a troppe falle – è il commento di Luca Zaia, presidente della Regione Veneto – nelle quali si insinuano furbetti, e in troppi casi non va a chi ne ha davvero bisogno. Soldi finiti nelle mani sbagliate – prosegue il Governatore – in una catena che sembra non avere fine. Per questo ritengo urgente una profonda revisione di questo istituto, riservando il sussidio a chi vive davvero sotto la soglia di povertà e mettendo il resto a disposizione delle imprese per finanziare assunzioni di lavoratori. Assumere è una via decisamente più virtuosa del reddito di cittadinanza per aiutare chi cerca volonterosamente un lavoro dignitoso per vivere e mantenere sé e la sua famiglia. Un cambio che va fatto presto, subito, senza indugi”.