Crepe nella galleria Spv Sant’Urbano, il sottosegretario Ferrante: “E’ tutto a posto”
Quelle crepe risalgono al 2021 e non destano allarme: le verifiche hanno permesso di appurare che erano dovute a “effetti termici connessi alla maturazione del calcestruzzo ed accentuati dal diverso spessore del rivestimento definitivo”. Pertanto, “è stata esclusa qualsiasi origine di natura strutturale” e non c’è pericolo di una “riduzione degli standard di sicurezza” per il tunnel sulla Superstrada Pedemontana Veneta nel vicentino.
Lo ha spiegato ieri in commissione alla Camera dei Deputati il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Tullio Ferrante rispondendo al deputato veneto 5 Stelle Enrico Cappelletti circa un “fenomeno fessurativo” nella Galleria Sant’Urbano della SPV che nelle scorse settimane aveva creato apprensione.
Come riporta l’agenzia ‘Dire’, il sottosegretario ha spiegato anche che è stato fatto un “intervento di ripristino delle fessure, effettuato mediante sigillatura con malta cementizia elastica ad alta resistenza”.
“In riferimento al monitoraggio delle fessure, è emerso che queste non hanno inciso sulla resistenza strutturale del rivestimento definitivo della galleria e, in base alle misurazioni effettuate, esse appaiono stabilizzate”, ha spiegato Ferrante a Cappelletti. La Ansfisa, società a cui è affidata la verifica delle condizioni di sicurezza delle gallerie stradali, ha acquisito una relazione sullo stato di sicurezza e conservazione della galleria Sant’Urbano. Dalle carte messe a disposizione dal gestore dell’infrastruttura emerge che per le gallerie, la classe di attenzione globale, è medio-bassa. Inoltre, a dicembre scorso, la commissione permanente per le gallerie della Ansfisa, ha autorizzato la messa in servizio della galleria Sant’Urbano, “in quanto conforme ai requisiti minimi di sicurezza di ordine sostanzialmente impiantistico e gestionale”.
L’Ansfisa, inoltre, ad aprile ha avviato anche approfondimento istruttorio – tuttora in corso – sulle gallerie Malo e Sant’Urbano relativamente alla metodologia adottata per la valutazione “del quadro difettologico esistente, con richiesta di evidenza circa le misure di monitoraggio e mitigazione programmate attuate dal gestore, confermando l’attenzione del Mit e dell’Agenzia sulla sicurezza delle gallerie della Superstrada Pedemontana Veneta”.
Cappelletti, replicando, si è detto insoddisfatto evidenziando, come si legge nel verbale della seduta visionato dalla ‘Dire’, “una contraddizione tra il considerare le fessurazioni come rilievi di natura estetica e l’installazione di fessurimetri per monitorare non tanto l’aspetto estetico, bensì gli aspetti strutturali dell’opera”.