Era agli arresti domiciliari ed esce di casa senza autorizzazione: rintracciato dopo mezz’ora
La misura attenuata di detenzione degli arresti domiciliari evidentemente gli stava stretta, oppure credeva che i controlli periodici delle forze dell’ordine non lo avrebbero mai “colto in fallo”. Suo malgrado così non è stato lunedì – era l’8 maggio – quando una pattuglia di Carabinieri della vallata dell’Agno si è presentata alle 7.50 del mattino all’uscio di casa, a Montecchio Maggiore, senza trovare nel luogo opportuno un uomo di 43 anni sottoposto al regime di custodia al suo domicilio come misura alternativa al carcere.
Dopo aver verificato che lo stesso cittadino italiano non avesse richiesto autorizzazioni agli spostamenti concessi per delle visite mediche o altre incombenze approvate dall’autorità giudiziaria, i militari si sono quindi attivati per le sue ricerche. A tutti gli effetti le ricerche di un evaso, così come impone l’ordinamento legislativo penale in Italia.
Il 43enne è stato rintracciato poco lontano, nello stesso territorio comunale, nei pressi di località San Vitale. Immediatamente erano state attivate le pattuglie disponibili da parte della Compagnia dell’Arma di Valdagno. A trovarlo sono stati proprio i militari “di casa”, vale a dire della tenenza di Montecchio, che evidentemente ben conoscevano le abitudini dell’uomo. Le generalità dell’evaso non sono state rese note dal comando, né è possibile quindi al momento risalire a quali tipi di reato sia legata la sua pena detentiva in corso.
Il cittadino castellano classe 1980, una volta trovatosi di fronte non senza sorpresa le forze di polizia, non avrebbe opposto resistenza al nuovo arresto. Senza addurre giustificazioni esaurienti riguardo alla sua “fuga”, però, durata peraltro solo mezz’ora ma dal momento del riscontro dell’assenza dall’abitazione di residenza. Per lui sono scattate le manette ai polsi ed è stato invitato a salire su una “gazzella” dei Carabinieri, per approfondire la vicenda in caserma, dopo l’informativa inviata in Procura.
Dopo la custodia presso il comando è stata notificata al 43enne la denuncia per evasione, con convalida dell’arresto il giorno successivo da parte di un giudice del Tribunale di Vicenza che ne ha disposto l’obbligo di dimora che va formalmente ad aggiungersi ai domiciliari. Evitando, ancora una volta, il carcere. In altre parole, da quanto emerge, il “detenuto in casa” nei suoi successivi spostamenti concessi in base ai permessi concordati, non potrà uscire dal territorio comunale per provvedere ai propri bisogni primari.