Febbre Dengue, nuova disinfestazione antizanzare. Si allarga il raggio d’azione
Nuova campagna di bonifica in corso contro la febbre Dengue a Montecchio Maggiore in queste ore, dopo la segnalazione di un ulteriore caso in una famiglia castellana. La seconda tornata di disinfestazioni punta a mettere al tappeto le zanzare tigri, vettori noti della malattia di origine tropicale che attacca l’organismo umano e provoca tra l’altro alcuni sintomi in comune al coronavirus.
Tra i quali febbre alta, dolori articolari agli arti e agli occhi. Per chi viene colpito si ricorre alla quarantena, anche se va ricordato che il virus non può essere trasmesso direttamente tra esseri umani ma solo attraverso le punture dell’insetto che così può infettare più “ospiti”. Da qui la necessità di eliminare dagli ambienti larve e zanzare, onde evitarne la proliferazione.
Già una decina di giorni fa sie era reso necessario a scopo preventivo un primo trattamento con l’insetticida “arruolato” per debellare il problema. Prodotto chimico innocuo per l’uomo se disperso nell’aria, a patto di rispettare alcune accortezze. Dal Comune le indicazioni di tenere chiuse porte e finestre durante le operazioni, coprire con teli frutta e verdura del proprio e tenere possibilmente gli animali domestici in casa. Il tutto, comunque, per precauzione e durante la diffusione dell’insetticida. Le indicazioni dettagliate per i residenti delle vie indicate sono presenti negli avvisi. Il raggio d’azione, per così dire, ora è stato ampliato a 250 metri, con la supervisione dell’Ulss 8 Berica e la parte esecutiva affidata al personale dell’ente locale.
Al primo focolaio di fine agosto, con due familiari infettati (madre e figlia), se ne è affiancato un secondo poco lontano, in una via limitrofa. La “Dengue” era stata importata dalla Thailandia da una giovane donna di Montecchio, reduce da un viaggio in Asia. Al suo rientro in patria aveva accusato uno stato febbrile, affrontando poi le analisi del caso. Ad accertare la natura del virus è stato il laboratorio di microbiologia di Padova. Al resto ci hanno pensato altre zanzare, pungendo poi la madre. Entrambe stanno bene dopo aver smaltito la febbre già a fine agosto.
A distanza di poco più di una settimana torna ancora sotto la lente d’ingrandimento l’area collinare dei Castelli. Ieri è toccato a via Quattro Martiri ospitare le squadre specializzate incaricate di diffondere il prodotto insetticida in aree predeterminate. Dal focolaio accertato, a 250 metri da dove si registrano dei casi di contagio, ampliando la distanza di diffusione rispetto ai protocolli sanitari previsti dalla Regione Veneto. Dopo una verifica ambientale, l’area delle operazioni è stata ampliata su decisione dell’amministrazione comunale anche qui a scopo cautelare.