Focolaio Covid all’Ipab: 82 i positivi (e una vittima). Erano 14 una settimana fa
Giusto una settimana fa, l’Ipab di Montecchio Maggiore “La Pieve” si trovava a far fronte per la prima volta con un caso di contagio al Covid-19, dopo aver passato indenne la terribile ondata del morbo pandemico. Nel giro di 48 ore i positivi riscontrati tra anziani ospiti e operatori erano poi saliti a 14, per contarne ieri 82 legati al centro di assistenza secondo le verifiche epidemiologiche dell’Ulss 8 Berica, riportate dal Giornale di Vicenza. Tra ospiti, dipendenti e collaboratori sono circa 250 le persone sottoposte a tampone, un terzo delle quali, quindi, risultate positive,.
Uno degli ospiti, una “grande anziano” secondo le definizioni correnti sulla terza età, non ha retto all’assalto del coronavirus che si è fatto strada tra gravi patologie pregresse legate alla vecchiaia: aveva 95 anni, ad oggi la prima e unica vittima proveniente dalla casa di riposo castellana. E’ spirato al San Bortolo lunedì scorso.
Una settimana fa i protocolli di sicurezza previsti erano scattati immediatamente dopo la conferma che il tampone effettuato su un paziente di età avanzata aveva dato esito positivo, procedendo successivamente al ricovero al San Bortolo visti i sintomi in avanzamento. Nel frattempo, però, il virus aveva già iniziato a circolare, insinuandosi nelle vie respiratorie di altri ospiti del centro, 11 per la precisione dopo il “primo giro” di tamponi, e di 3 operatori per i quali è stata disposta la quarantena. Ora sarebbero 15 in tutto tra figure interne o collaboratori esterni in isolamento a casa, 67 invece tra gli anziani.
Visite di familiari subito sospese, anche qui seguendo il rigido protocollo di sicurezza, e previsione di una seconda ispezione epidemiologica a distanza di due/tre giorni dalla prima, per scongiurare l’allargamento di un focolaio fuori controllo. Tutto ciò non è bastato per arginare preventivamente la diffusione del contagio interno alla struttura, visto che dopo alcuni giorni di incubazione si sono contati a decine altri casi di infezione accertata dal laboratorio di analisi, per la quasi totalità con effetti minimi o del tutto assente per la salute, ad eccezione del primo caso. Il pensionato poi deceduto, invece, sarebbe risultato positivo dopo il ricovero.
La situazione viene costantemente minorata “in diretta” con il supporto dei medici e del dipartimento di prevenzione dell’Ulss Berica, che ha inviato sul posto l’Unità Speciale di Continuità Assistenziale. La preghiera condivisa è che gli altri ospiti della “Pieve” in particolare possano superare indenni il pericolo e che il focolaio di coronavirus a Montecchio sia stato definitivamente circoscritto. Per poi progressivamente spegnerlo.