Sassate sulla statua del “Leon”: abbattute un’ala e la coda. Individuato il vandalo
Non dormirà più “serenissimi” sogni l’autore dei danneggiamenti alla statua del Leone di San Marco che sorge in una delle rotatorie di Montecchio Maggiore, preso di mira da ignoti in un atto vandalico ormai quasi una settimana fa. La riproduzione dell’animale alato, storico simbolo della Repubblica di Venezia ma assai “giovane” visto che è stato apposto in quel luogo solo alla fine del 2023, era stato oggetto di sassate nella notte tra Ferragosto e venerdì 16. Lanciate da distanza ravvicinata e “costate” l’intera coda e un pezzo dell’ala destra, ritrovati a terra.
Il responsabile, denunciato e quindi ad oggi è d’obbligo definirlo come “presunto”, sarebbe stato individuato in un castellano di 54 anni, in più residente nelle vicinanze, non lontano dalla statua installata all’intersezione tra viale Europa, via Veronese e via Fratelli Bandiera. Ad occuparsi delle indagini che hanno portato a identificare il probabile reo C.A. – rese note le iniziali – sono stati gli agenti della polizia locale dei Castelli.
Sempre dallo stesso comando, in realtà già dopo il primo sopralluogo, si tendeva da subito ad escludere una qualche matrice ideologica all’origine del vandalismo. Così come una causa da fattore incidentale, considerando che l’eventuale impatto di un mezzo in strada avrebbe prodotto danni ben più ingenti e visibili e la caduta dal piedistallo. Opzioni dunque scartate già in sede di ipotesi che ora trovano ulteriore adito, dopo la chiusura delle indagini avvalorate dai filmati da “occhi elettronici”, grazie anche alla collaborazione di più cittadini che vivono nella zona. Infine un grosso sasso – una sorta di “arma del delitto” – era stato subito recuperato dalla pattuglia intervenuta.
Ad accanirsi contro il “Leon” sarebbe stato allora niente più che un balordo, forse andato troppo su di giri al termine dei festeggiamenti di Ferragosto, il quale all’una e 37 minuti dopo la mezzanotte della giornata di festa ha scelto la statua marciana per il proprio folle tiro al bersaglio, durato peraltro pochi secondi. Quanto bastato per “offendere” il simbolo veneto, e provocare dei danni che andranno risarciti al termine dei lavori di ripristino, già garantiti dal Comune. Al soggetto, cittadino italiano già noto alle forze dell’ordine per altri atti illeciti e allo stesso modo ai servizi sociali comunali, è stata notificata l’accusa di danneggiamento aggravato, in quanto il “bersaglio scelto” corrisponde a un bene pubblico. Specificazione importante, questa, che rende il reato di rilevanza penale e che prevede in caso di condanna reclusione fino a 5 anni e una sanzione fino a 10 mila euro.
La vicenda che aveva suscitato più di qualche malumore a Montecchio si conclude, per ora almeno, con la denuncia – a piede libero – operata dal comandante Alessandro Rigolon. Nella nota allegata alla notizia dell’individuazione del 54enne, si legge che “dalla paziente e attenta analisi dei video acquisiti è emerso che il soggetto, uscito a notte fonda dalla propria abitazione non lontana dal luogo del fatto, dopo avere girovagato per diverse decine di minuti attorno alla rotatoria, raccoglieva la pietra da terra per poi colpire con violenza l’ala del Leone marciano che, staccandosi e cadendo, ha danneggiato la coda. L’uomo poi rientrava a piedi, con tutta calma, verso la propria abitazione”.