Sigilli a un nuovo centro massaggi hot. Guai in vista per due cinesi di 42 e 47 anni
Un nuovo centro massaggi gestito da una donna di nazionalità cinese è stato chiuso nei giorni scorsi dai carabinieri della tenenza di Montecchio Maggiore, dopo l’accertamento di pratiche di natura sessuale non consentite. In pratica, sui lettini interni si andava ben oltre la cura e il benessere del corpo, esercitando una forma soft di prostituzione comunque vietata e punita dall’ordinamento italiano.
Numerose le segnalazioni che erano giunti ai militari dell’Arma a partire dal mese di agosto scorso, dopo che nel recente passato un altra attività orientale analoga in città aveva chiuso i battenti dopo il sequestro dei locali. L’andirivieni di clienti, come è facile intuire, non era sfuggito ai residenti della zona.
I carabinieri incaricati di imbastire l’attività investigativa finalizzata a raccogliere indizi inequivocabili al fine di interrompere l’attività hard sono riusciti nell’arco di circa due mesi nell’intento. Raccolte le prove necessarie, con il beneplacito della Procura di Vicenza si è proceduto alla perquisizione dello stabile e a denunciare la donna asiatica che gestiva il giro di affari. Si tratta di una 42enne cinese, regolare in Italia, titolare del centro benessere (H.L. le sue iniziali comunicate dalle forze dell’ordine).
Sfruttamento della prostituzione il capo d’accusa, visto che allo stato attuale si è riscontrata la complicità di una connazionale nata nel 1973 che offriva prestazioni sessuali ai clienti, esercitando quello che un temo si definiva come meretricio. Da valutare la posizione di quest’ultima, dopo aver compreso se esercitasse di sua spontanea volontà oppure sotto costrizione.
Il blitz è stato portato a termine la scorsa notte e il locale posto sotto sequestro e affidato in custodia. L’intervento portato a termine rientra in più ampio piano di contrasto del fenomeno della prostituzione, che proprio nelle vie periferiche di Montecchio e della frazione di Alte Ceccato trova ancora un fiorente mercato del sesso, in questo caso a cielo aperto, in particolare lungo la strada regionale 11. Sul campo la compagnia carabinieri di Valdagno, competente per il territorio.