“Canestro salvavita” del team di sostenitori del basket in carrozzina. Soccorso un 70enne
Un nuovo episodio salvavita ha visto come protagonista nel week end una donna vicentina, anzi due. Dopo la vicenda che ha visto come “angelo salvatore” un’infermiera di Valdagno in vacanza in Puglia, stavolta è toccato a due colleghe dello stesso mestiere, Anna Rancan ed Emanuela Cazzola, insieme a due uomini della comitiva in gita domenicale, prestare soccorso a un uomo di circa 70 anni di età colpito da un probabile arresto cardiaco. Il quartetto ha praticato le manovre di rianimazione cardiopolmonare fino all’arrivo dei soccorsi qualificati del Suem, giunti via cielo.
I fatti risalgono a domenica, con teatro il piccolo comune di Malcesine sulle sponde veronesi del Lago di Garda. Nella località turistica lacustre si stava svolgendo una luminosa e divertente giornata di allenamenti promozionali dedicati a basket e minibasket in carrozzina, quando una persona sulla riva poco lontana dal campetto in cemento ha accusato un malore improvviso, perdendo conoscenza.
Insieme ad Anna Rancan, presidente dell’associazione Delfini 2001, si sono adoperati alcuni genitori e sostenitori al seguito della squadra in gita, tra cui suo marito, entrambi di Montecchio Maggiore. Partecipavano in comitiva a una sorta di Open Day in trasferta organizzato dal club, realtà di promozione sociale che, da oltre vent’anni, consegue risultati ragguardevoli a livello nazionale ma sa soprattutto regalare la possibilità di crescere e fare sport a persone con disabilità di diversa portata. Accomunate non soltanto da un destino comune ma anche dalla passione per la palla a spicchi e dalla voglia di stare insieme. A concorrere al salvataggio in extremis del pensionato apparso subito in condizioni critiche anche Danilo Gentilin e Paolo Dal Toè, come racconta oggi il Giornale di Vicenza.
La comitiva si trovava nel paese gardesano per partecipare al Paralimpic Basket Garda Lake Tour, tappa estiva e suggestiva per il paesaggio circostante sopra il lido della Paina. Una domenica di divertimento e allegria che ha rischiato di venire funestata da una tragedia, non fosse stato per il tempestivo intervento della “task force” improvvisata di soccorritori per necessità. In virtù del ruolo di dirigenti di società sportiva, spesso si tratta di persone abilitate alle pratiche di pronto soccorso Rcp. Ma nel caso della presidente, che stava osservando una gara di tiri a canestro sul playground sopraelevato rispetto allo specchio d’acqua, fortuna ha voluto che svolgesse la professione di infermiera in una casa di riposo.
Il quartetto si sarebbe alternato nel massaggio cardiaco per almeno una ventina di minuti, permettendo al cuore dell’uomo in fin di vita di non arrestarsi e garantendo l’ossigenazione tramite respirazione artificiale. Poi il team di salvataggio ha lasciato l’incombenza ai soccorritori del 118 giunti a bordo di un elicottero di soccorso rapido. Il 70enne, in condizioni critiche, è stato intubato e trasportato in ospedale: rimane ricoverato in rianimazione ma le condizioni generali lasciano intravedere la possibilità di una ripresa.
Non si può assicurare ancora che sopravviverà indenne al grave malore ma, almeno, i quattro vicentini guidati dall’infermiera di Montecchio Maggiore hanno tenuto saldamente in mano un filo di speranza di guarigione che si inspessisce con il trascorrere dei giorni. L’auguro è che un giorno la stessa vittima possa ringraziarli di persona.