Un chilo di sale al posto degli smartphone. Il costo (salato) della truffa è di 250 euro
Le modalità della truffa sono note: contrattare il prezzo d’acquisto rigorosamente in nero di telefonini in “offerta” speciale e vantaggiosa per l’acquirente, spesso ingenuo e del tutto ignaro del raggiro dietro l’angolo. Cambia solo il contenuto del “pacchettino” dato in cambio del denaro pattuito, che a volte contiene chiodi chiusi in una scatola, altre pezzi di mattone e, nel caso recente di Montecchio Maggiore, un chilogrammo di sale grosso, del valore in media di 30 centesimi.
Pagato assai salato, appunto, da un giovane di nazionalità nigeriana proprio ieri nella frazione di Alte Ceccato, dopo che si è ritrovato l’amarissima sorpresa di una “sola” anzichè l’agognato smatphone visto e piaciuto poco prima. Dell’affare sfumato se ne sarebbe reso conto una volta aperto il pacchetto consegnato dal venditore dalla parlantina sciolta, poi individuato – e denunciato dai carabinieri – poco lontano. Per il malcapitato truffato, invece, 250 euro sono volati via, con la sola speranza del procedimento giudiziario futuro per vedersi risarcire la cifra sotratta con l’inganno.
Il truffatore risponderebbe al nome di A.C., napoletano, di 48 anni e non nuovo a pratiche illecite di questo tipo esportate in tutta Italia. Il territorio dell’Ovest Vicentino a quanto pare non fa eccezione. Ieri mattina il campano in trasferta in Veneto avrebbe avvicinato due extracomunitari africani, offrendo un Iphone e un altro apparecchio telefonico e chiedendo in cambio “solo” 500 euro per l’accoppiata. Tassativamente in contanti per poter concludere con esito positivo la trattativa nel sottobosco.
Dacendo sfoggio di astuzia e una certa perizia nella manipolazione degli oggetti di tecnologia mostrati ai potenziali acquirenti, il 48enne è riuscito a distrarli e sostituire i telefonini, dopo aver accettato bonariamente una somma ridotta rispetto alla richiesta iniziale di 500 euro ma “pronta mano”, rifilando loro una confezione che conteneva solo del sale, utilizzato per dissimulare il peso dei dispositivi da consegnare. Soldi facili e soldi sicuri soprattutto, che i fratelli avevano messo insieme svuotandosi le tasche nel corso del colloquio con il napoletano.
I due, N.I. e N.C. le iniziali delle vittime, di 28 e 24 anni, non hanno nemmeno avuto il tempo di scartare il pacchetto e controllarne il contenuto che il malandrino era già partito di gran carriera per allontanarsi verso via Trieste, a piedi. La coppia di nigeriani non si sarebbe però rassegnata e ha seguito le “orme” del fuggitivo, avvertendo nel contempo le forze dell’ordine che hanno inviato una pattuglia nella zona. Gli agenti della polizia locale hanno potuto così individuare l’individuo sospetto: avrebbe ovviamente negato il tutto, ma questo non è bastato per evitargli una denuncia che sfocerà in una chiamata a processo, invitandolo nel futuro prossimo – così si augurano i due fratelli raggirati – a uno scatto alla risposta verso il Tribunale di Vicenza.