Addio al papà del Freschello: è morto Piergiorgio Cielo
E’ mancato all’età di 81 anni Piergiorgio Cielo, un uomo il cui lungo percorso professionale iniziò tra i campi “dell’università della campagna”, dove studiando l’arte dell’agricoltura, sviluppò una passione non comune per il mondo del vino. Con un’abilità naturale nel commercio, si conquistò la fiducia tra le osterie del basso vicentino, collocando con successo il vino prodotto nella cantina di famiglia. A 20 anni, ritornò alla sua terra natale, determinato a far crescere l’azienda di famiglia.
Con l’aiuto dei suoi fratelli, Piergiorgio trasformò l’impresa in un successo nazionale, dando vita al vino Freschello. Il suo spirito fresco e sincero raggiunse il cuore di milioni di consumatori, diventando per oltre 15 anni il vino in bottiglia più venduto nella grande distribuzione italiana. Dotato di istinto, passione e perseveranza, vide nell’azienda non solo un’impresa, ma una famiglia allargata.
Piergiorgio Cielo seppe superare le sfide con determinazione, mantenendo uniti sia i membri della sua grande famiglia che i collaboratori dell’azienda. A distinguerlo negli anni, non solo la sua curiosità e umiltà, ma è soprattutto la sua capacità di unire le persone lasciando in esse un segno indelebile. Per decenni, ha contribuito in modo significativo alla crescita di Cielo e Terra, portandola alla unione con le Cantine dei Colli Berici sca nel 1999, appassionato del suo territorio e conscio dell’importanza di un progetto di filiera per affrontare i mercati mondiali.
“Guardando al suo percorso straordinario – commenta il figlio Pierpaolo Cielo – riconosciamo Piergiorgio come colui che ha plasmato l’azienda in ciò che è diventata. La sua eredità non si limita al successo commerciale, ma si estende anche alla cultura e all’etica dell’azienda.
Anche se Piergiorgio non è più fisicamente presente, la sua influenza e il suo spirito continueranno a farsi sentire, attraverso la direzione che ha tracciato e che continuerà a guidare l’azienda. Continueremo a coltivare, nutrire e diffondere l’eredità di papà con amore consapevole, in riconoscenza per l’umanità straordinaria che ha portato nella nostra vita e nel nostro lavoro”.