Esplorare il Vicentino – Monte Faldo a Nogarole
Cercate un luogo tranquillo dove camminare e rilassarvi senza faticare troppo? Allora il Monte Faldo è il luogo che fa per voi: è ricco di boschetti e radure poco frequentati, con due chiesette immerse nel verde davvero suggestive.
La zona è rinomata per la Patata Monte Faldo De.Co., con la quale si possono preparare deliziosi piatti come gli gnocchi della classica Festa del Gnocco di Selva di Trissino, che si tiene nei primi fine settimana di settembre. Il Monte Faldo si trova tra i comuni di Nogarole Vicentino e Selva di Trissino ed è il primo rilievo della dorsale collinare che separa la Valle dell’Agno dalla Valle del Chiampo.
Supera di poco gli 800 metri di quota ed è facilmente raggiungibile da vari punti: partendo da Nogarole si sale verso Contrada Faldi puntando l’evidente cono boscoso della cima, lungo una stretta strada asfaltata. Giunti al limite del bosco si nota la stradina sterrata, segnalata dal cartello marrone dell’Anello Piccole Dolomiti, che porta alla chiesetta posta sulla vetta.
Il piccolo edificio presenta una cappella e qualche banco; di fronte ad essa si trova una croce, da un suo lato passa il sentiero che prosegue per i monti, mentre dal lato opposto si trova un prato. Qui è possibile sostare all’esterno godendosi il panorama verso la pianura della bassa Valle dell’Agno.
Continuando a camminare verso nord si scende di poco fino a trovare un quadrivio: a sinistra sale un sentiero da Alvese di Nogarole, a destra invece ne salgono due dal versante di Selva di Trissino. Il principale di questi ultimi si prende seguendo la strada sterrata per Contrada Righettini, transitando per un’area attrezzata per la sosta.
Proseguendo invece diritti lungo la dorsale si ascende al colle soprastante dove si trova la seconda chiesetta del Faldo: terminata la salita si incontra dapprima una croce orientata verso la Valle del Chiampo, dopodiché due file di noccioli crea un suggestivo corridoio verde che conduce dopo un centinaio di metri alla chiesetta, di un bel colore arancio. È qui, tra i noccioli, dove si prova quella sensazione di rilassatezza e di estraniamento che il verde e la natura in generale sanno trasmettere.
Il sentiero continua ancora con dolci sali e scendi, ora attraversando tra alcune betulle dal tronco bianco e su spazi aperti panoramici. Le rocce affioranti fanno ben intendere la diversità con le colline dell’altro versante della Valle dell’Agno: queste sono scure, quasi nere, di origine ignea, ben più difficili da degradare rispetto alle chiare rocce calcaree.
Altri sentieri si raccordano a quello principale che solca tutta la dorsale fino alle pendici di Cima Marana: provengono sempre da Alvese per il versante ovest e da Selva o Quargnenta per il versante est. La cima successiva al Monte Faldo è il Monte Croce del Bosco, che si raggiunge in circa mezz’ora di cammino dal primo. Volendo si può compiere un bel giro ad anello scendendo poi al Passo Sette Roccoli e girando a destra verso la località Lago di Quargnenta. Da qui si scende al Menon e si prosegue per strada sterrata pianeggiante fino a tornare sulla dorsale collinare e alle chiesette del Faldo.
Questi itinerari sono perfetti in primavera o autunno, oppure durante le sere d’estate quando fa più fresco, magari godendosi il tramonto sopra le valli.