Non servono accertamenti: è stato un incidente di caccia a costare la vita al pensionato
Con il nulla osta rilasciato ai famigliari di Tullio Tonin, il 79enne morto lunedì pomeriggio in ospedale S. Bortolo a Vicenza in seguito a un colpo di fucile accidentale, si chiude senza alcun mistero la drammatica vicenda legata al cacciatore di Arzignano. E’ stata una tragica fatalità a costare la vita al pensionato sui boschi di località Castello nell’Ovest Vicentino, dopo l’uomo era solito coltivare una passione a pochi chilometri da casa e dove ha trovato la morte, con ogni probabilità dopo aver inciampato mentre imbracciava il fucile. Un solo sparo, che lo ha colpito al volto, non gli ha lasciato scampo, nonostante i medici della terapia intensiva si siano prodigati per tentare di salvarlo.
Il magistrato di turno, documenti di indagini alla mano, non ha disposto l’esame autoptico sulla salma dell’anziano di 79 anni, le cui esequie saranno dunque celebrate venerdì, alle 15, nella chiesa parrocchiale della frazione arzignanese. A conferma che il caso non presenta lati oscuri nè il sospetto coinvolgimento di terze persone.
A piangere la cruenta fine del familiare i parenti della vittima, la moglie e le due figlie in particolare, che lunedì scorso non potevano nè volevano credere alla notizia del terribile incidente occorso al loro marito e padre, cacciatore esperto. Con il passare delle ore, purtroppo, la speranza di riabbracciarlo si è affievolita fino alla conferma che le ferite riportare in seguito allo sparo si sono rivelate fatali. A chiamare i soccorsi, lunedì, era stato un amico di vecchia data che spesso accompagnava Tonin al capanno di caccia, la sua postazione di base tra i boschi delle colline arzignanesi. Nel momento della tragedia, l’anziano ex operaio si trovava solo, a nulla è valso il volo disperato in eliambulanza verso l’ospedale di Vicenza.