Ospedali veneti, via libera a 534 nuovi posti letto. 56 quelli aggiunti nelle Ulss vicentine
Sono 534 in tutto i posti letto aggiuntivi che saranno predisposti nelle aziende ospedaliere del Veneto, di cui 40 in più dedicati alla terapia intensiva nei vari poli sanitari sparsi nella regione. A questo dato si aggiungono i 120 di semintensiva respiratoria ricavati nelle dodici tra aziende sanitarie e ospedaliere universitarie, e i 374 nei reparti di malattie infettive e degenze. L’incremento degli spazi d’accoglienza e cura per malati che necessitano del ricovero fa parte delle misure straordinarie legate all’emergenza virus. Ad oggi in realtà non si registrano situazioni di criticità nelle strutture venete, ma l’ampliamento dei posti letti è stato deciso – come si precisa nella nota – per prevenire eventuali picchi di ricoveri.
Nel Vicentino si contano 56 letti delle tre tipologie citate a disposizione e presto allestiti destinati ai pazienti, di cui 6 di terapia intensiva (4 nell’ospedale di San Bassiano e 2 nel polo di Santorso) nel territorio dell’Ulss 7 Pedemontana. A Vicenza e in Ulss 8 Berica rimane invariato il numero dei posti disponibili, 34, il più alto in provincia. Al dato si aggiungono gli 8 operativi all’ospedale Cazzavillan di Arzignano. In tutto il territorio vicentino, a conti fatti, si passerà da 67 a 73 degenze nei centri assimilati di rianimazione: 34 a Vicenza, 17 a Santorso, 14 a Bassano e 8 appunto nell’ovest Vicentino.
A questi dati salienti che riguardano le situazioni di salute più compromesse dei pazienti ospedalizzati in pericolo di vita si aggiunge l’allargamento della disponibilità di spazi nei reparti di Pneumologia (semintensiva) e Malattie Infettive, dove si curano i pazienti che, nel caso di contagio da virus Covid-2019, presentano sintomi marcati di malattia. In cifre: pneumologia +12 al S. Bortolo, +4 al S. Bassiano e +2 all’Alto Vicentino; infettive +20 a Bassano e +12 a Santorso, invariati nell’Ulss 8 (20, tutti a Vicenza).
“La patologia legata al coronavirus – come spiegano gli esperti – in una percentuale di soggetti, seppur relativa, può presentare quadri di aggravamento con la necessità di cure maggiormente intensive. Il provvedimento è stato preso per assicurare al sistema sanitario la disponibilità di un più ampio numero di posti letto in questo ambito e gestire l’eventualità di picchi tra le persone ricoverate”.