Ragazzina di 13 anni cade dal balcone. Salva per miracolo dopo un volo di 10 metri
La buna notizia, all’indomani di quella che poteva tramutarsi invece in una tragedia, è che la ragazzina di 13 anni di Arzignano caduta da un balcone per una decina di metri sabato non sarebbe in pericolo di vita. Ferita, inevitabilmente, e ricoverata in ospedale al San Bortolo di Vicenza, ma cosciente e già avviata al percorso di guarigione dopo le prime cure di pronto soccorso. Nulla di cosa grave da pregiudicarne il futuro, dopo i soccorsi avviati in codice rosso e rientrati poi con procedura di media gravità. Ha riportato infatti più fratture agli arti inferiori, saranno da valutare nei prossimi giorni i tempi di recupero.
Rimane da chiarire invece cosa sia accaduto negli attimi precedenti al volo a terra della studentessa delle scuole medie, presa in consegna dai vigili del fuoco giunti dalla sede di Arzignano e poi da un’ambulanza del Suem 118 chiamata sul posto. La studentessa è precipitata dal terzo piano.
Le generalità e altri dati sensibili della giovanissima vengono tenuti sotto stretto riserbo in ragione della minore età, mentre toccherà ai carabinieri e alla Procura berica far luce sulla vicenda, solo per un caso fortuito non conclusasi con esiti ben più drammatici. Il fatto risale al primo pomeriggio dell’altro ieri, appena dopo l’ora di pranzo, e per il momento non si ha notizia di testimoni diretti. Con la delicatezza dovuta, non appena possibile, la giovane studentessa sarà ascoltata dagli inquirenti per mettere nero su bianco la sua versione.
La ragazza si trovava sola in casa al momento della caduta, sembra per cause accidentali almeno stando alle prime informazioni raccolte tra i familiari, sabato assenti dall’abitazione di residenza per delle commissioni. Indagano sull’episodio i carabinieri della compagnia di Valdagno giunti sul posto per i rilievi necessari. Forse la 13enne si è sporta eccessivamente, perdendo l’equilibrio e rischiando di morire dopo il volo da un’altezza simile. Per sua fortuna la caduta sull’asfalto sarebbe avvenuta “sulle gambe”, senza battere il capo, attutendo così l’impatto al suolo e di fatto salvandole la vita.