Sabato l’addio Carlo Capitanio, 59enne colpito a morte dal ceppo che stava sradicando
All’indomani della tragedia improvvisa di martedì in una contrada collinare sopra Arzignano, avvenuta in un contesto di lavoro per un agricoltore del posto, è stato concesso il nulla osta per procedere al funerale di Carlo Capitano, il 59enne rimasto vittima del travolgimento di un ceppo d’albero che stava sradicando dal terreno di sua proprietà.
Il vicentino, che spesso lavorava come taglialegna intorno all’abitazione di famiglia che da tempo condivideva in contrada Conche con l’anziana madre, si trovava da solo al momento dell’incidente che si presume essere capitato intorno alle 18, o forse ancora prima dell’altro giorno. Non essendo rientrato a casa all’imbrunire e visto il gelo, la parente convivente era uscita di casa per cercarlo, scoprendo l’accaduto e chiedendo aiuto.
A nulla sono valsi i soccorsi portati da vigili del fuoco specialisti in interventi speleo fluviali e dalla squadra di emergenza sanitaria del Suem 118, saliti in contrada con i mezzi speciali in dotazione per poi ridiscendere un dirupo per una trentina di metri, dove si trovava il corpo purtroppo esanime del 59enne arzignanese. Ad essergli fatale, probabilmente, la caduta di schiena verso valle per qualche decina di metri, dopo che il ceppo d’albero che stava rimuovendo con l’ausilio di una corda e di un trattorino lo avrebbe colpito senza possibilità di trovare appiglio nella rovinosa caduta.
Dopo il recupero, la salma è stata affidata all’ospedale cittadino, a disposizione del sostituto procuratore che ha poi raccolto i rilievi dei carabinieri e delle forze di soccorso, ritenendo chiare le dinamiche accidentali della disgrazia, senza necessità dunque di disporre ulteriori accertamenti. Il funerale solenne di commiato si celebrerà così sabato al mattino dalle 10 nella chiesa della parrocchia di Castello di Arzignano.
Oltre alla madre Dina e agli altri parenti, Carlo Capitanio lasca nel dolore la compagna di vita, Katja. “Ci mancherai tantissimo, veglia su di noi” si legge nell’epigrafe affissa stamattina negli spazi pubblici dedicati agli annunci.