Truffa e furto da 200 mila euro ai danni di quattro fratelli ultra 80enni. Individuati gli artefici
Si erano travestiti da agente di polizia locale e da tecnico del gas, partendo dalle loro abitazioni in Piemonte e sapendo bene dove a andare a colpire in Veneto nella vallata del Chiampo, con vittime degli anziani di Arzignano, attraverso un piano truffaldino definito. A distanza di 8 mesi dal colpo che fruttò un “pieno” di gioielli – preziosi diamanti in particolare -, però, due poco più che ventenni italiani per nascita sono stati individuati, rintracciati e denunciati dai carabinieri della compagnia di Valdagno.
Si tratta di A.B., 24enne di Asti, e del complice T.B., torinese di Moncalieri, 23 anni, ritenuti dagli investigatori dell’Arma vicentini i responsabili del furto di valori personali quantificati in 200 mila euro in controvalore.
L’episodio a monte delle indagini ora in fase di chiusura risale al 9 dicembre del 2022, nel pieno inverno dello scorso anno dunque, quando i due soggetti fecero leva sui timori di quattro fratelli arzignanesi tutti sopra gli 80 anni di età facendo loro credere di correre il pericolo di un’esplosione in seguito a una fuga di gas. Un problema improvviso fittizio, del tutto inventato quindi, ma strumentale allo scopo di avere libero accesso in casa: non c’era nessuna perdita.
I due giovani si trovano ora agli arresti domiciliari, in Piemonte, in attesa di giudizio, dopo l’ordinanza del Gip di Vicenza resa esecutiva proprio nella mattinata odierna. Otto mesi fa una coppia di sconosciuti si presentò al capezzale di un 83enne di Arzignano, il quale custodiva i beni anche di due fratelli e una sorella, tutti grandi anziani. Li informarono subito di una perdita di presunta perdita di gas per la quale si rendevano necessari dei controlli con strumentazione alla mano. A fare da “garante”, si fa per dire, il finto agente di polizia locale in realtà complice della truffa.
Il modus operandi dei due millantatori è stato ricostruito in seguito dai carabinieri in base alla versione offerta dalla vittima, che ha concesso l’entrata in casa propria alla coppia, la verifica dei rubinetti e l’ispezione delle stanze, accettando l’invito di rimanere isolato in una stanza al fine di prevenire eventuali pericoli in caso di esplosioni. Nel frattempo, e vista l’assenza di altre persone in quella parte di palazzina nelle prime ore del pomeriggio di quel giorno, i due hanno agito furtivamente del tutto indisturbati. Trovando i diamanti custoditi all’interno, un bene in cui i dimoranti avevano investito i loro risparmi.
Svuotata la cassaforte, i due avevano stretto bonariamente la mano dell’ultraottantenne che solo dopo averli congedati si è reso contro del raggiro e dell’ammanco ingente, informando subito i consanguinei e poco dopo i carabinieri. Le indagini, durate oltre 5 mesi, svolte sotto la direzione della Procura di Vicenza, si sono avvalse prima della collaborazione delle Compagnie carabinieri limitrofe a quella di Valdagno, per poi espandersi nell’ambito territoriale del padovano, dalle parti di Este, dove erano accaduti fatti analoghi.