“Affari” per un milione di euro sottratti agli operatori regolari del turismo in Altopiano
Il mercato dell’affitto di seconde abitazioni sull’Altopiano di Asiago e dei 7 Comuni rimane nel “sottobosco” nascondendosi al fisco, e tocca così alla Guardia di Finanza locale mettersi alla ricerca di chi – come prassi consolidata negli anni – ne sottrae una fetta consistente agli operanti del settore alberghiero ed extralberghiero che invece agiscono rispettando le regole. Vale a dire versando i contributi all’erario e ottemperando agli altri obblighi di legge.
Ed è così che i finanzieri altopianesi sono riusciti, grazie ad un’indagine inaugurata ormai un anno e mezzo fa in tempi di post lockdown, a risalire a circa un milione di euro in valore di cessioni temporanee di alloggi a turisti e visitatori delle montagne altovicentine. Ai quali veniva richiesto sistematicamente il pagamento “in nero”, spesso in contanti in modo da non renderlo tracciabile.
In seguito alle prime risultanze degli approfondimenti di natura ispettiva della tenenza di Asiago, prese in carico dalla Procura di Vicenza, sono state comminate sanzioni finora per 75 mila euro. Destinatari delle sanzioni sarebbero principalmente intermediari di immobili, punto di contatto tra proprietari degli alloggi e richieste di turisti. Le irregolarità in materia di locazioni ad uso turistico costituiscono una prassi consolidata su cui dall’estate 2020 si è deciso di porre un freno deciso, in modo da non penalizzare ulteriormente, attraverso queste condotte scorrette, le strutture ricettive regolari dell’Altopiano.
È questo il bilancio, parziale, delle investigazioni di polizia economico-finanziaria messe in campo dai finanzieri della tenenza di Asiago, nell’ambito delle quali sono stati conclusi oltre cento controlli nei confronti di proprietari di 86 appartamenti siti nell’Altopiano di Asiago e destinati, in forma non professionale, a locazione turistica. L’attività delle Fiamme Gialle si è concentrata sui controlli dei titoli autorizzativi all’esercizio dell’attività, dell’avvenuta dichiarazione dei canoni di locazione percepiti, della corretta registrazione dei contratti di locazione, nell’incasso e nel successivo versamento della tassa di soggiorno e nel rispetto degli obblighi di rendicontazione statistica delle strutture ricettive extralberghiere.
Inoltre, le Fiamme Gialle asiaghesi, oltre al recupero a tassazione di canoni di locazione ed ed altri contributi sul reddito dovuti per circa un milione di euro nel corso dei controlli amministrativi, hanno sanzionato in tutto 5 agenzie immobiliari e un bed & breakfast operanti senza i relativi titoli autorizzativi. L’attività ispettiva ha infine posto in luce anche come l’obbligo di registrazione degli ospiti in qualsiasi tipologia di alloggio in locazione non sia stato rispettato (almeno) in 45 unità immobiliari, per altrettanti proprietari quindi segnalati alla Procura di Vicenza per i provvedimenti da assumere nei loro confronti, in caso di condanna.
“L’operazione di servizio – così recita la nota a margine dell’operazione nel settore turistico tutt’altro che conclusa dalla Guardia di Finanza -, che proseguirà in modo costante nel tempo, si inserisce nell’ambito di una attività mirata operata a tutela dei distretti turistici, finalizzata a contrastare fenomeni evasivi diffusi, in collaborazione con le amministrazioni locali per il continuo rilancio del sempre più apprezzato territorio montano vicentino, e soprattutto a difesa delle legittime aspettative di crescita degli affari tanto attesa dalle centinaia di operatori del settore onesti e rispettosi delle regole“.