Agostino Bonomo è il nuovo presidente di GAL Montagna Vicentina
Alla sua prima riunione, il Consiglio di Amministrazione di Gruppo di Azione Locale Montagna Vicentina, eletto dai soci a fine maggio, ha nominato il nuovo presidente: si tratta di Agostino Bonomo, che succede a Dino Panozzo e resterà in carica per i prossimi tre anni. La carica di Vicepresidente è stata assegnata a Manuel Consolaro.
Bonomo mette a disposizione del GAL una ricca esperienza, di oltre quarant’anni, in Confartigianato Vicenza, iniziata con la prima carica di Presidente mandamentale ad Asiago, poi seguita dalle presidenze provinciale e regionale dell’associazione di categoria, fino alla carica di Vicepresidente nazionale di Confartigianato. È stato inoltre Consigliere e componente di Giunta in Camera Commercio di Vicenza, Presidente e componente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio FIDI Altipiano 7 Comuni e poi FIDI Nordest, nonché Presidente di Futura Innovazione, società finanziaria della Camera di Commercio. Consigliere amministrazione del Consorzio Studi Universitari di Vicenza, è stato anche Vicepresidente del primo Consorzio di Promozione Turistica di Asiago.
Presenza costante in ambito, Bonomo ha ricoperto per cinque mandati la carica di Presidente di GAL Montagna Vicentina; ne è uno dei promotori ne ha seguito le attività sin dalla sua fondazione, avvenuta negli anni ’90, quando si iniziarono a portare in Italia e a far conoscere i primi progetti LEADER, che aprivano inedite opportunità ai territori locali.
«Era stata una proposta di Modesto Basso, al tempo Presidente di Coldiretti – ricorda Bonomo– che per primo fece conoscere in Italia i progetti LEADER, intuendo che avrebbero rappresentato delle ottime opportunità per i nostri territori montani. Al tempo c’era poca dimestichezza con le procedure europee, e anche per questo i primi esiti furono poco soddisfacenti. Oggi è tutto molto diverso. Trovo un GAL in ottima salute, un Consiglio di Amministrazione con capacità ed esperienze diverse e complementari; sarà un’ottima squadra con cui lavorare. Oltre ad una struttura di pregio, oggi il GAL vanta una significativa rete relazionale con diversi attori del territorio. Ci sono dunque tutti i presupposti per fare del bene e per portare ai nostri territori dei risultati importanti.»
Il Consiglio di Amministrazione, per il periodo 2023-2027, è formato da Dino Panozzo (rappresentante di Coldiretti Vicenza), Fabio Zampieri (rappresentante di Confcommercio Vicenza), Alessio Barolo (rappresentante del Comune di Asiago), Manuel Consolaro (in rappresentanza del Comune di Crespadoro), Vicepresidente. In CdA sono così rappresentati tutti i gruppi di interesse inclusi nel partenariato, con le diverse categorie economiche (agricoltura, artigianato, commercio) e rappresentanti di pubblico e privato.
Partendo da un know-how consolidato, il nuovo Consiglio punta ora a spaziare su altri ambiti, per arrivare ad utilizzare un più ampio ventaglio di strumenti, fondi che sono finora rimasti giacenti e che si potranno tradurre in opportunità per lo sviluppo dei territori del GAL.
«Diventa strategico – prosegue il Presidente – da una parte accedere ai vari fondi, e dall’altra riuscire a divulgarne il valore, stimolando la partecipazione degli attori economici. Per questo la struttura del GAL è preziosa: è l’unico strumento ad utilizzare il sistema bottom-up, in cui chi vive e lavora sul territorio ne coglie i bisogni ma anche le potenzialità, riuscendo a coinvolgere i soggetti in grado di investire su progetti capaci di creare vero sviluppo».
Il CdA si è reso subito operativo, approvando la Manifestazione di Interesse con cui il partenariato del GAL si candida in Regione Veneto, con una proposta di strategia che si focalizza su due ambiti tematici prevalenti, ovvero la diversificazione e valorizzazione dell’economia locale, e l’inclusione e la vivibilità dei territori per ogni fascia di età, e per i più fragili, grazie allo sviluppo di servizi alla persona che vadano ad incentivare la residenzialità. Vivibilità e attrattività economica sono i principali strumenti di contrasto allo spopolamento, la più grande criticità che i territori montani stanno affrontando.