“Cercasi commesse 18enni libere da impegni familiari”, ancora esposto il cartello discriminatorio
Tante polemiche nei mesi scorsi per un cartello esposto in un noto negozio di abbigliamento nella centralissima piazza Mazzini di Asiago, le prime segnalazioni sono state registrate ad inizio aprile con la nuova stagione estiva alle porte. Il locale, che conta una storia ultracentenaria, era stato sanzionato con una maxi multa da 7mila euro comminata dall’Ispettorato al Lavoro di Vicenza ma, evidentemente, a nulla è servito per far rimuovere l’annuncio della “particolare” ricerca di personale.
Nella settimana di Ferragosto migliaia di turisti hanno affollato Asiago, notando che lo stesso annuncio era sempre li, sotto ai manichini esposti in vetrina, quasi come un cimelio irremovibile. L’articolo 27 del Codice delle pari opportunità vieta però qualsiasi tipo di discriminazione all’accesso al lavoro in forma subordinata, autonoma o in qualsiasi altra forma, compresi i criteri di selezione e le condizioni di assunzione. Una norma presente da ben 52 anni, entrata in vigore nel lontano 1970. I due anziani titolari, evidentemente, non intendono modificare il “metodo di selezione” rischiando una nuova sanzione.
Nel maggio sorso il direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro al Giornale di Vicenza, Bruno Giordano aveva dichiarato in merito: “Tolleranza zero per ogni forma di discriminazione. Non si tratta solo di sanzionare; dare lavoro discriminando in base al genere, all’anagrafe, alle condizioni di vita o alle opinioni offende tutti noi. Non basta il rigetto di queste pratiche. Se a distanza di 52 anni dall’entrata in vigore dello Statuto dei lavoratori dobbiamo intervenire per episodi simili, vuol dire che dobbiamo ancora professare la cultura del rispetto, prima ancora del diritto del lavoro”.