Cinghiali in Altopiano: Provincia al lavoro per aumentare gli abbattimenti

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Da sinistra: il comandate della polizia provinciale Gianluigi Mazzucco e il vicepresidente della Provincia Moreno Marsetti

Regole semplici e chiare per aumentare gli abbattimenti di cinghiali: si è parlato di questo oggi a Vicenza in Provincia con i rappresentanti dell’Altopiano dei Sette Comuni. Convocati dal vicepresidente della Provincia di Vicenza Moreno Marsetti, si sono riuniti tecnici dell’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni e dei dieci Comprensori Alpini di Caccia territorialmente competenti. Presente anche il comandante della Polizia Provinciale Gianluigi Mazzucco.

“Il cinghiale è un animale fortemente dannoso per il nostro territorio – spiega Marsetti – non è autoctono, rovina i terreni ed è portatore di una delle più gravi malattie trasmissibili dagli animali, cioè la peste suina. Fortunatamente il Veneto non è ancora stato toccato da questa malattia, ma è alle porte e l’attenzione è alta”.

Nel 2024 nel territorio provinciale ci sono stati 1.805 abbattimenti di cinghiali, di cui solo 175 nell’Altopiano. “Ma bisogna fare molto di più – prosegue Marsetti – con l’obiettivo, se non di eliminare il cinghiale, di contenerlo per garantirne la gestione. In montagna, in particolare, la presenza dei cinghiali, con quella del lupo, sta compromettendo anche l’assegnazione delle malghe, visto che i cinghiali danneggiano prati e pascoli da cui traggono alimento bovini e ovini. Le malghe, oltre che un’attività da reddito, significano anche cultura e tradizione, sono presidio per la tutela della montagna e dei suoi prodotti tipici”.

I Comprensori Alpini hanno ribadito la disponibilità a collaborare con la Polizia Provinciale per gli abbattimenti, ma hanno chiesto procedure più chiare e più snelle. “Serve maggiore comunicazione con la Regione Veneto, con cui la Provincia farà da tramite, per condividere la posa dei chiusini (gabbie di cattura) – chiarisce Marsetti – e serve più flessibilità negli spostamenti di chi è autorizzato agli abbattimenti, persone formate che volontariamente si mettono a disposizione, senza alcun incentivo economico. Stiamo dialogando anche le Ulss, perché il disciplinare deve riguardare tutte le fasi dell’abbattimento, anche quella della verifica successiva, obbligatoria per scongiurare la peste suina”.

Sul tema dei cinghiali è già in programma, per la settimana prossima, un incontro del vicepresidente Marsetti con i rappresentanti del Basso Vicentino. Una volta ascoltate le esigenze dell’intero territorio, si procederà alla stesura del disciplinare.