La cagnolina Asia cade nel dirupo per 150 metri. Salvata nel buio dal Soccorso Alpino
Si è conclusa ormai con l’oscurità ma con esito positivo la tutt’altro che facile missione di salvataggio di un cane finito “nei guai” sull’Altopiano di Asiago, dopo lo scivolone in un dirupo di montagna nel bosco che non lasciava possibilità di risalita né alcuna via d’uscita. A intervenire il Soccorso Alpino, con due team attrezzati.
L’episodio, avvenuto nel pomeriggio di domenica, ha visto come malcapitata protagonista Asia, una cucciolona dal manto bianco a pois neri, che peraltro era abituata a destreggiarsi in zone montana, essendo di proprietà di una famiglia locale di Enego, a poca distanza dallo scenario dell’emergenza.
La vivace cagnolina di soli 15 mesi era sfuggita ieri al controllo del suo padrone, forse per rincorrere un animaletto selvatico, andando a cadere in un dirupo, dopo essere sparita dalla vista in prossimità di un costone di roccia, per alcune decine di metri. La zona corrisponde ai dintorni del settimo tornante della strada che da Primolano porta ad Enego. Pare senza riportare ferite o fratture, rimanendo a guaire in attesa del proprietario che almeno era riuscito ad individuarla e, dopo essersi reso conto di non poter portarla in salvo da solo, ha chiesto aiuto al 118.
Su richiesta dei vigili del fuoco son state attivate quindi presso il Cnas le squadre di Asiago e della Pedemontana del Grappa, che hanno portato sul campo 9 tecnici attrezzandosi per una calata di 160 metri. Arrivando il buio, non è stato semplice individuarlo, perché non si trovava esattamente sotto la verticale. Una volta vista e avvicinata, Asia è stata imbragata, assicurata e sollevata verso l’alto assieme ad un soccorritore con un sistema di manovre di corda.
Attorno alle 20.30 la missione di salvataggio animali si è conclusa con successo e senza far correre pericoli a nessuno, vista l’esperienza e l’attrezzatura idonea a compiere questo tipo di recuperi. La cagnolina “esploratrice” è stata restituita quindi al proprietario, non prima però di una “raffica” di carezze da parte dei suoi salvatori, come dimostrano oggi le foto scattate nel corso dell’intervento.