Recinto elettrificato contro i predatori. Rete “antilupo” installata nella piana di Marcesina
La Regione Veneto ci riprova, con una nuova recinzione a impulso elettrico. L’antidoto, per così dire, alle predazioni dei lupi dell’Altopiano di Asiago consiste stavolta in 600 metri lineari di perimetro e 2.400 metri di filo elettrificato, installato nel corso del week end allo scopo di proteggere un’azienda agricola – già colpita da un assalto notturno con una quarantina di vittime – sulla piana di Marcesina, nel territorio di Enego. Nel dettaglio ad essere difeso dagli assalti dei predatori notturni sarà un gregge di pecore, oltre che l’attività economica degli imprenditori dell’area sita in malga Campo Cavallo.
A provvedere all’installazione sul posto i tecnici della Regione che, per ore, si sono avvalsi dell’aiuto di un gruppo di volontari della sezione “Grandi Carnivori” del Cai Veneto. La misura dovrebbe consentire alle pecore del gregge di proprietà dell’azienda altopianese “Cortese Denis” di dormire sonni più tranquilli, al riparo dai blitz notturni dei lupi. Si tratta dell’ottavo intervento della Direzione Agroambiente Caccia e Pesca della Regione Veneto, in accordo con la Spettabile Reggenza dei Sette Comuni e con il supporto del Cai, a tutela degli allevatori che portano il loro bestiame d’estate nelle malghe vicentine.
Nella stessa area solo due settimane fa si contarono 43 esemplari al pascolo sbranati da un branco capace di oltrepassare le barriere mobili, le quali però non rispettavano i parametri di intensità della corrente elettrica, come si legge in una dettagliata nota della Regione Veneto. Una strage di pecore che, oltre allo scempio, provocò danni importanti all’attività dell’allevatore (saranno indennizzati). Con la nuova recinzione, adeguata alle esigenze con quattro fili elettrificati lungo il perimetro, la barriera dovrebbe essere ora a prova di lupo. Materiali (reti, pali in vetro resina, pannello solare e filo elettrificato) e supporto tecnico e logistico sono stati forniti dell’ente pubblico in comodato gratuito. Al proprietario del terreno non è rimasto che occuparsi dei pali di staccionata in legno e della batteria.
“Di fronte alla minaccia arrecata dal lupo alle attività di pascolo e di allevamento
all’aperto – dichiara l’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan – la Regione sta assicurando non solo l’indennizzo dei capi ma la pronta assistenza agli operatori. In 8 casi su 10 gli attacchi del lupo hanno preso di mira bestiame privo di protezione oppure contenuto in recinti inefficienti. Per questo la Regione sta intervenendo, con propri tecnici e risorse, per installare protezioni idonee e aiutare gli allevatori ad adottare le strategie di prevenzione a difesa delle 700 malghe presenti nel territorio regionale e dell’economia montana”. Stanziati dall’ente finora 200 mila euro a sostegno delle aziende colpite dalle predazioni e altri 160 mila in prevenzione, come i recenti elettrificati e i dissuasori acustici, oltre a sperimentare – per primi in Europa – il radiocollare di geolocalizzazione.
“Nell’ambito delle nostre competenze regionali – conclude l’assessore – abbiamo adottato ogni possibile strumento utile e continueremo a farlo, d’intesa con le associazioni degli allevatori e i rappresentanti del territorio, per difendere l’ecosistema montano e gestire la presenza dei grandi carnivori. Purtroppo – conclude – non abbiamo trovato alcuna interlocuzione con il ministero dell’Ambiente che ha continuato a ignorare il problema e tutte le nostre proposte per una gestione attiva della specie predatrice”.