Jeep di notte a “derapare” sulle piste da sci di fondo: danni e polemiche in Altopiano
L’abbondante neve caduta nel primo fine settimana dell’anno nuovo ha portato ottimismo ed euforia sia tra i gestori degli impianti per lo sci di fondo che per gli appassionati, quando si parla di Campomulo (a Gallio) e del Barenthal di Asiago, ma a rovinare per qualche ora “la festa” sono stati i soliti ignoti – che qualcuno definirebbe idioti – che hanno pensato di rovinare le piste battute e tracciate attraversandole con jeep e fuoristrada in genere.
Con tanto di più videoclip delle “imprese” pubblicati sui vari social anche dai protagonisti in negativo che hanno fatto parte delle spedizioni notturne sulla neve, i cui nomi e cognomi sarebbero già sul tavolo delle rispettive amministrazioni comunali e delle forze dell’ordine altopianesi. Su di loro pende una sorta di clessidra: o arriveranno le scuse e la volontà di rimediare ai danni causati, oppure stavolta saranno denunce assicurate e sanzioni mirate al portafoglio non certo “gradite” ai proprietari dei mezzi fuoristrada incriminati.
Qualcuno tra questi buontemponi vicentini – si tratterebbe infatti di giovani non di Asiago e dintorni ma residenti comunque in provincia e che frequentano l’Altopiano, uno risiede a Marostica – sarebbe pure recidivo e già multato in passato. Uno addirittura rimase bloccato nella neve alta, con auto in panne, costretto a dormire nell’abitacolo con il motore acceso per scaldarsi e la scampò grazie al pieno di gasolio. Andando a ritroso qualcuno chiese pure l’intervento del Soccorso Alpino per fatti simili. Si parla di anni fa, qui, ma visti gli episodi analoghi registrati l’inverno scorso e che si sono ripetuti ai primi di gennaio tra con il favore del buio tra venerdì e sabato non si arresta il ripetersi dei vandalismi e dei danneggiamenti ciclici.
Una moda di certo non nuova, infatti, quella di salire in quota in cerca di emozioni sulla neve fresca per gli i possessori di jeep o altre vetture con 4 ruote motrici, che costringe chi lavora negli impianti invernali ad un lavoro extra per rimettere a posto i percorsi per gli sciatori. Di cui si farebbe volentieri a meno. Per i fatti si ipotizza il passaggio di almeno 5/6 veicoli nei due centri per il fondo, di cui quattro con modello e targa già trascritti e primi accertamenti avviati con indagine in mano ai Carabinieri della stazione di Asiago e della Compagnia di Thiene. La questione ha suscitato lo sdegno anche del presidente regionale Luca Zaia, espressa pubblicamente attraverso la sua pagina Facebook.
Del tutti ignorati i segnali di divieto di accesso e gli ammassi di neve utilizzato come “arma” di dissuasione e, ora, gli artefici delle scorribande recenti ne affronteranno le conseguenze. Si parla di gente tra i 20 e i 30 anni. A fronte di tali gesti di pura inciviltà, come afferma il sindaco di Gallio Emanuele Munari, non bastano ormai più le sole multe come deterrenza. “Intanto va detto subito che grazie al lavoro degli operatori che preparano i percorsi tutto è stato ripristinato in poche ore – spiega – rimediando ai danni e consentendo ad appassionati e visitatori di utilizzare i tracciati. Ma ora basta davvero: non è più tollerabile tutto questo. Si aumenterà la sorveglianza, se si poteva chiudere un occhio su chi si diverte a derapare nell’area di parcheggio senza provocare disagi né mettere a repentaglio la propria salute, ora questi fenomeni vanno fermati e confidiamo che a breve si vadano a punire”.
Ben oltre i circa 250 euro che di norma vengono imputati ai trasgressori per la violazione del codice della strada come in passato, visto che si conta da più parti di “rincarare la dose” una volta espletati gli accertamenti in corso sulle vetture utilizzate. Approfondimenti mirati, a ben vedere, che potrebbero portare a salassi maggiori e ad eventuali denunce da parte dei gestori per i risarcimenti economici. Le derapate sulla neve, alla fine, potrebbero costare dunque qualche migliaia di euro ai “fenomeni”, così come li ha definiti il sindaco altopianese.