Lupi, predata una pecora fra le urla dei due giovani pastori – VIDEO
Un attacco a pecore, capre e asini in pieno giorno, fra le urla dei due giovani pastori dell’Altopiano di Asiago, proprietari di un gregge di circa cinquecento capi. E’ quanto accaduto sotto gli occhi di Luca Sartori e Nicole Cappellari di Gallio, entrambi 24enni, che hanno fatto i conti con la terza predazione in tre giorni. I fatti risalgono alla mattina di sabato scorso, 5 ottobre, e il video con le urla dei due ragazzi per far scappare i lupi sono impressionanti.
Luca e Nicole, genitori da quasi un anno, erano intenti a far pascolare i loro animali, con i cani da guardiania al seguito, quando hanno subito il violento attacco da parte di due lupi che con grande destrezza hanno catturato una pecora aggirando ogni ostacolo. I due giovani pastori amano la propria terra e i propri animali (oltre seicento tra pecore, capre ed asini che portano quotidianamente al pascolo), tanto da aver scelto, controcorrente, un lavoro impegnativo, che contribuisce in modo determinante a mantenere in ordine il territorio, specie quelle aree dove è più complesso arrivare, ma che rappresentano un’attrattiva per numerosi turisti e sportivi.
“Siamo alla terza predazione in tre giorni – aveva spiegato nell’immediato, esterrefatto e con la voce tremante, Luca Sartori – l’altro giorno è toccato ad un agnello, ieri ad un altro ed oggi è stata la volta di una delle nostre pecore. Animali che vivono all’aria aperta, nel massimo rispetto del benessere animale e con i quali abbiamo un rapporto stupendo. Vedere il lupo portarsela via è stato drammatico. Siamo lasciati soli. Non esistono controlli, non c’è nessuno nel territorio che ci protegge e, soprattutto non ci si rende conto della pericolosità e minaccia che il lupo rappresenta per i cittadini oltre che per noi imprenditori e per i nostri animali”.
Coldiretti ha continuato a documentare e denunciare le predazioni, nel tentativo che qualcosa si muova. Nei giorni scorsi è giunta la decisione dell’Europa di declassare il lupo da specie particolarmente protetta a specie protetta, consentendo ai singoli governi di adottare misure più restrittive, ma i tempi non sembrano affatto brevi.
“Ringraziamo Coldiretti per il lavoro fatto e per essere al nostro fianco – prosegue Sartori – ma non possiamo nascondere tutta la nostra delusione per un sistema in cui i giovani imprenditori non vengono affatto sostenuti, ma lasciati a sé stessi”. Concetti che ben comprende anche il presidente provinciale Coldiretti, Pietro Guderzo: “Sentire giorno e notte il grido di aiuto dei nostri associati, posso assicurare che non è gratificante, ancor più comprendere che ragazzi come Luca e Nicole rischiano di vedere svaniti tutti i propri sforzi, economici e fisici, a causa di questo predatore che continua a vagare indisturbato. Non si tratta più di capire o comprendere gli agricoltori, si tratta di mettersi nei loro panni e mettere in atto al più presto, ciò che prevede la nuova direttiva europea. Voglio ritornare a vedere il sorriso e la tranquillità di tutti coloro che svolgono con passione e dedizione il lavoro di coltivatore in Altopiano e nelle nostre aree montane e collinari, senza dimenticare tutti gli altri territori oggetto di devastazioni continue da parte di nutrie, cinghiali e non solo”.
La denuncia di Coldiretti è chiara: se si prosegue di questo passo il territorio diventerà dominio del lupo e l’uomo dovrà andarsene altrove. “Gli allevatori e pastori che presidiano il territorio sono una risorsa irrinunciabile – conclude il presidente Guderzo – svolgono un prezioso compito di salvaguardia e cura, pur con grosse difficoltà economiche. Le istituzioni ed i cittadini dovrebbero essere loro riconoscenti. Ci aspettiamo interventi urgenti, perché ci troviamo di fronte ad un problema serio da affrontare con adeguati provvedimenti”.