Il Cai Veneto lancia l’appello: “Non mettiamo a repentaglio la nostra vita e quella altrui”
C’è chi alla montagna non rinuncia, con qualsiasi tempo e clima. E c’è chi, invece, si improvvisa escursionista esperto per macabra curiosità recandosi nei boschi e nelle foreste martoriati dal maltempo dei giorni scorsi. Per tutti, però, sussiste il pericolo concreto di farsi male, viste le strade e gli itinerari in genere ancora impercorribili. Ad avvertire dei rischi è il Cai Veneto, il Club Alpino Italiano, attraverso un circostanziato comunicato con sapore di appello. Le condizioni critiche di centinaia di sentieri e mulattiere sull’Altopiano dei Sette Comuni impongono cautela a causa di smottamenti, alberi caduti, frane e crolli di diverse entità. “Non mettiamo a repentaglio la nostra vita e quella altrui” è il succo, amaro, del messaggio inviato dall’associazione.
Con il maltempo che perdura nel ponte di Ognissanti e la grave situazione di dissesto sulle montagne vicentine e veneto, meglio non avventurarsi in luoghi montani non sicuri. “Col passare dei giorni – recita la nota diffusa nella serata di ieri – si manifestano in tutta la loro portata i gravissimi danni arrecati dal maltempo alla montagna veneta e non solo”.
Ma iI problemi e i pericoli non riguardano solamente Asiago e dintorni. “Tutto il territorio bellunese è pesantemente compromesso ma anche il Trentino e l’Alto Adige. La criticità è massima nell’Agordino, nello Zoldano, nel Cadore e nel Comelico, ma anche nelle vicine valli del Primiero. La Sezione di Asiago ci ha comunicato che nell’Altopiano tutte le strade forestali e i sentieri sono praticamente impercorribili per caduta piante“.
Per chi frequenta le montagne, un nodo in gola le immagini viste in questi giorni sulla stampa. E se una voce ufficiale come quella del Club Alpino, scoraggia i proprio soci a salire in altura, significa che la situazione è preoccupante. “Si raccomanda quindi a tutte le strutture Cai e ai singoli soci, soprattutto di pianura, di non intraprendere viaggi e tanto meno escursioni in montagna“.
Non solo per la propria incolumità, ma anche perchè rimane attiva in queste ore – e lo sarà ancora per settimane – la complessa macchina dei soccorsi. “Lasciamo la viabilità quanto più possibile libera per i movimenti dei soccorsi, delle forze dell’ordine e di tutti coloro che sono impegnati nelle opere di contenimento dei danni e di ripristino. Vi chiediamo di diffondere quanto più possibile questo appello a soci, amici, conoscenti: è il minimo che possiamo fare in queste ore in segno di solidarietà per i nostri consoci di montagna”.